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Due anni dal crollo del ponte Morandi, Genova ricorda le 43 vittime

Il programma della giornata prevede la messa aperta al pubblico nella chiesa di San Bartolomeo della Certosa, l'incontro dei parenti con le istituzioni nella radura della memoria e in serata una fiaccolata

Sono trascorsi due anni dal crollo del ponte Morandi, e venerdì 14 agosto Genova ricorda le 43 vittime della tragedia con un cerimonia organizzata in accordo con i parenti delle persone morte nel crollo.

Nel primo anniversario, nel 2019, il ricordo si era celebrato nel cantiere del nuovo ponte San Giorgio, ai piedi della nuova pila 9, la prima ricostruita. A Genova erano presenti il presidente della Repubblica Sergio Mattarella e il premier Conte insieme con diversi ministri, e la messa era stata officiata dall’allora arcivescovo Angelo Bagnasco.

Genova ricorda le 43 vittime del Morandi a due anni dal crollo. Foto

Per il secondo anniversario le celebrazioni sono state organizzate invece nella cosiddetta “radura della memoria”, lo spazio temporaneo allestito sotto il nuovo viadotto inaugurato lo scorso 3 agosto: una sorta di “agorà” circondata da 43 alberi, ogniuno di specie diversa, con un palco al centro, in cui i parenti delle vittime si sono ritrovati intorno alle 10,15 per un momento di raccoglimento privato, con palloncini e ombrelli bianchi a simboleggiare le vite spezzate. Su uno schermo, i 43 nomi delle vittime (guarda il video).

Verso le 11 sono arrivati il premier Giuseppe Conte (guarda il video), la ministra delle Infrastrutture Paola De Micheli con il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede, insieme al sindaco di Genova Marco Bucci e al governatore della Liguria Giovanni Toti. 

L'arcivescovo e l'imam: «Non dobbiamo disperarci ma avere fiducia»

Alle 11,10 hanno preso la parola il nuovo arcivescovo di Genova Marco Tasca e l'imam Salah Husein (il video): «A Dio apparteniamo, e a lui facciamo ritorno. Non è una partenza senza ritorno, ma un arrivederci, non dobbiamo disperarci ma avere fiducia. Le prove più difficili arrivano alle persone più solide e questa città è solida, e inizia ad alzarsi». Nella tradizione islamica, ha sottolineato l'imam, «la vita è breve ed è una prova, come il riposo di pochi istanti di un viaggiatore nel deserto, che poi riprende il suo cammino per riuscire a incontrare nuovamente i suoi affetti nell'aldilà».

Bucci: «Genova è una città che non dimentica»

Il sindaco Bucci ha preso la parola e detto che: «Queste persone sono un pezzo della nostra città e siamo vicini alle famiglie che hanno sofferto più di tutti gli altri e continueranno purtroppo a soffrire perché i loro cari non torneranno più, ma vogliamo stare loro vicini. Genova è una città che non dimentica, vogliamo far partire un messaggio chiaro e forte di giustizia e di speranza, vogliamo sapere cosa è successo e vogliamo che queste cose non succedano più. Questo vuol dire che abbiamo bisogno di risorse economiche umane e tecnologiche, vogliamo farcela come Genova, Liguria e Italia».

Toti: «Per non dimenticare, memoria condivisa e giustizia»

«A due anni dal crollo del ponte - ha detto il presidente di Regione Liguria Giovanni Toti (guarda il video) - il mio pensiero è per le 43 vite che abbiamo perso. Genova e la Liguria non dimenticheranno mai. Prima di chi verrà punito, vogliamo sapere che cosa è successo. Abbiamo bisogno di futuro, che si costruisce senza dimenticare e sulla bellezza. E abbiamo iniziato a farlo con il ponte, con questa radura e gli alberi che cresceranno insieme, giorno dopo giorno, e con la rinascita di questo quartiere", aggiunge. Il governatore ricorda quel 14 agosto di due anni fa, quando "l'Italia si e' fermata davvero. È successo qualcosa che ci ha messo in confronto con le nostre coscienze».

Conte: «Al lavoro perché Genova possa rinascere»

Il premier Giuseppe Conte è tornato a Genova a pochi giorni dall'inaugurazione del nuovo ponte (il video): «Eravamo qua sopra qualche giorno fa per recuperare quel filo di rete autostradale interrotto e colmare la frattura quel vuoto che si è creato tra le due parti della città; con l’occasione abbiamo anche constatato la presenza di 43 steli altissimi sopra il ponte che si elevano verso l’alto e dominano il mare, le 43 vittime del crollo del ponte. Non potremo mai dimenticarlo».

Ha poi proseguito: «La politica con le promesse rischia di creare illusioni e promettere risultati, posso dire che noi garantiamo un impegno, quello di non lasciare Genova sola. Stiamo lavorando con tutta la comunità genovese perché Genova possa rinascere: ci sono le premesse e continueremo a farlo. C’è stato un altro impegno, non lasciare soli i familiari delle vittime: noi oggi siamo al vostro fianco e continueremo a sostenervi, anche per l'accertamento della verità processuale e l'attribuzione di precise responsabilità. Il vostro dolore è il nostro, la vostra ferita è la nostra, la vostra esperienza non resterà confinata nel quadro personale, vi sosterremo anche nello sforzo di alimentare la memoria collettiva. Continueremo a chiedere giustizia con voi e ci stiamo impegnando affinché le nostre infrastrutture possano essere sempre più sicure ed efficienti».

Il premier Conte a Genova per ricordare le vittime del Morandi. Foto

La targa per le 43 vittime a Tursi

Alle 15.30 a palazzo Tursi, Egle Possetti e il presidente del Consiglio comunale Alessio Piana, hanno scoperto la targa in bronzo con i nomi delle vittime e la teca che custodisce i resti della bandiera di San Giorgio, issata dai vigili del fuoco su un moncone del ponte a qualche giorno dal crollo.

VIDEO | Morandi, Egle Possetti scopre la targa in ricordo delle vittime

«Palazzo Tursi è un posto dove ci sono tanti oggetti che segnano la memoria della città. Ci è sembrato giusto ricordare con una targa uno degli episodi purtroppo fondamentali della nostra città», ha detto il sindaco Marco Bucci poco prima di svelare la targa.

I familiari delle vittime su Autostrade: «Negli anni dichiarazioni di profonda arroganza»

Ha preso la parola poi Egle Possetti, portavoce del Comitato dei familiari delle vittime del Ponte Morandi (il video con le parole di Emmanuel Diaz, fratello di una delle vittime): «Rispetto, memoria e giustizia sono le parole del futuro. Abbiamo ascoltato in questi anni dichiarazioni di profonda arroganza da parte di chi gestisce questa struttura, tra manie di persecuzione e pretesa di ricostruire il nuovo ponte».

Possetti, commuovendosi, ha citato lo scrittore statunitense Washington Irving alla fine del suo discorso, proprio intorno alle 11,36, ora del crollo: «C'è qualcosa di sacro nelle lacrime, non sono un segno di debolezza, ma di potere. Sono messaggere di dolore travolgente e di amore indescrivibile».

È seguito un lungo applauso, un minuto di silenzio, e poi il suono delle campane e dei clacson delle auto che passavano sul nuovo ponte, e delle sirene delle navi in porto. 

La cerimonia è finita per le 12, con il saluto delle autorità ai parenti delle vittime.

La diretta sul profilo Facebook del Comune di Genova:

La fiaccolata verso la radura della memoria

In conclusionde di giornata ci sarà una fiaccolata organizzata dal comitato Oltre il ponte c’è: ritrovo alle 21 in tre punti differenti - piazza Masnata lato Sampierdarena, castello Foltzer lato Certosa e il ponte di Cornigliano - per poi dirigersi verso la radura della memoria.

«Abbiamo chiesto noi questa forma di programma e l’amministrazione ci ha assecondati - ha spiegato Egle Possetti a GenovaToday - sarà una giornata complicata, ma abbiamo cercato di riunire tutto in una sola giornata perché molti di noi non sono di Genova, al di là dello strazio che si avrebbe a farlo in diverse giornate. Sarà una giornata carica di emozione».

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