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Creto, i ragazzi di Trashteam “adottano” la curva del perdono: «Stop all'abbandono selvaggio dei rifiuti»

Sabato mattina, con il posizionamento di un cartello, è stato inaugurato un progetto finalizzato a riqualificare una zona diventata discarica a cielo aperto

“Divieto di scarico di rifiuti”: è la scritta che campeggia sul cartello posizionato qualche giorno fa all’altezza della “curva del perdono” di Creto, in alta Valbisagno, un punto panoramico sulla città diventato, più che un’attrattiva, un luogo in cui abbandonare impunemente rifiuti e carcasse di auto e scooter.

Il cartello è firmato dai ragazzi di Trashteam - Save the River, un gruppo che ha come missione la tutela e la salvaguardia ambientale. Le giovani “vedette” hanno deciso di adottare la curva del perdono, e di avviare un progetto di riqualificazione che va oltre la ripulitura dell’area: l’obiettivo è sensibilizzare sull’importanza di salvaguardare ambiente ed ecosistema, evitando che una zona dalle enormi potenzialità possa continuare a essere vista come una discarica a cielo aperto.

«Abbiamo intenzione di realizzare una vera e propria riqualifica della zona per valorizzarne al massimo il suo potenziale in modo che chiunque di voi possa goderne a pieno - spiegano da Trashteam - Questo passa per prima cosa dal rispetto per l'ambiente circostante che purtroppo qui come in molti altri luoghi troppo spesso manca».

La curva del perdono in passato è stata oggetto di numerose operazioni di bonifica da parte di Comune e Amiu, che si sono concentrati soprattutto sulla rimozione di carcasse di auto e scooter abbandonati. Un vero e proprio cimitero a cielo aperto che ha scioccato molti genovesi che, nel periodo di lockdown e distanziamento, hanno esplorato boschi e aree verdi più vicini alla città. I ragazzi di Trashteam hanno invece lavorato “di fino”, dedicando al giro del perdono giornate intere per ripulire la zona di ogni tipologia di rifiuto.

All’inaugurazione del cartello hanno partecipato anche GaUue a Legambiente, cui l’associazione è affiliata: la speranza è che quanto fatto diventi esempio e soprattutto stimolo per ridare alla curva del perdono la sua vocazione di punto panoramico.

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