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La Corte d'Appello riconosce il mantenimento a ex moglie che ha sacrificato la carriera

Una pronuncia dei giudici d'appello ha riconosciuto il diritto di mantenimento per l'ex moglie che ha sacrificato la carriera lavorativa per dedicarsi alla cura della vita familiare durante il matrimonio

La Corte d'Appello di Genova ha rigettato la richiesta dell'ex marito che chiedeva la revoca dell'assegno di mantenimento a favore all'ex moglie. I giudici di secondo grado hanno riconosciuto che la donna, per potersi dedicare alla cura della vita familiare e alla crescita della figlia della coppia, ha subito un pregiudizio patrimoniale per la perdita di occasioni lavorative e di carriera.

La donna, opponendosi alle istanze dell'ex marito, ha evidenziato come a seguito della nascita della figlia abbia lavorato solo part time per circa 10 anni, rinunciano pertanto a parte dello stipendio, ai corrispettivi contributi previdenziali e alla possiblità di crescita professionale. 

Queste circostanze, secondo l'avvocato difensore della donna, cositutiscono un pregiudizio economico che deve essere riconosciuto e tutelato dai magistrati, anche attraverso un adeguato assegno di mantenimento.

La Corte d'Appello ha accolto le tesi della donna e ha affermato che:

"Nel riconoscimento e determinazione dell'assegno divorzile con la funzione assistenziale concorre la funzione compensativa-perequativa, a determinate condizioni".

Secondo i giudici l'assegno non ha, pertanto, solo funzione assistenziale ma dovrebbe anche compensare il coniuge che, durante la vita matrimoniale, ha sacrificato la propria vita professionale per dare un diretto contributo alla conduzione della vita familiare.

La procedura era iniziata nel 2016 quando il Tribunale di Genova aveva riconosciuto a favore della moglie un assegno divorzile commisurato al tenore di vita della coppia durante il matrimonio, applicando un orientamento giurisprudenziale all'epoca consolidato.

Una pronuncia del 2017 della Corte di Cassazione aveva però modificato i criteri di determinazione dell'assegno, in virtù di questa nuova giurisprudenza il martio aveva deciso di ricorrere in appello contro la decisione del Tribunale.

La Corte d'Appello aveva confermato però l'assegno di mantenimento applicando criteri specifici al caso, visto che la pronunicia della Cassazione non aveva chiarito i parametri per la determinazione del mantenimento.

La Corte di Cassazione ha colmato la lacuna nel 2018, con una pronuncia a sezione unite che ha stabilitio i criteri per calcolare l'ammontare dell'assegno di mantenimento. I giudici di Genova hanno pertanto applicato questi parametri al caso specifico, confermando la legittimità del mantenimento a favore dell'ex moglie.

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