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Corso Torino, cancellata nella notte la ciclabile del controviale: «Ennesimo "tappullo"»

Sparita nella notte la corsia rossa che campeggiava in mezzo alla carreggiata direzione mare: errore o "sperimentazione", i residenti della zona insorgono

Tracciata in meno di un giorno, cancellata in una notta: è la triste parabola della pista/corsia ciclabile comparsa lunedì nel controviale di corso Torino, una striscia rossa che campeggiava in messo alla carreggiata direzione mare e che aveva scatenato le polemiche.

Nella notte tra martedì e mercoledì gli uomini di Aster hanno coperto la striscia rossa di nero, scatenando nuovamente l’ironia e l’amarezza dei residenti per quello che è stato definito “l’ennesimo tappullo” rischioso anche per gli scooter in caso di pioggia e asfalto scivoloso. La cancellazione era però necessaria, visto il modo in cui la corsia era stata tracciata: a poche decine di centimetri dai parcheggi da un lato e dalle aiuole dall’altro, avrebbe costretto auto e bici a dividere la strada confondendo anche le idee.

Cancellata la pista non si placano inoltre le polemiche relative ai tracciati rossi che stanno piano piano comparendo nei vari quartieri della città, come quella di via Fiume o quella di via Rimassa soltanto per citarne alcune: fotografate e condivise sui social, i genovesi puntano il dito sulle dimensioni, troppo strette per consentire la circolazione in sicurezza. Misure inevitabili d’altronde nelle smilze strade del capoluogo ligure, su cui spesso sorgono anche i parcheggi. E la domanda continua a rimbalzare: Genova è una città per le due ruote?

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