Ipotesi Italia zona rossa per Natale, Toti: «Inopportune misure indiscriminate»
Il governatore ligure ribadisce la posizione già espressa nei giorni scorsi: no a misure ulteriormente restrittive per il periodo delle feste
I confronti si fanno più serrati, e nelle prossime ore il Governo dovrebbe arrivare alla decisione sul Natale: la possibilità che tutta Italia diventi zona rossa per le feste è sempre più concreta, anche se il reale impatto che i provvedimenti più stringenti avranno sulle regioni non è ancora chiaro.
L’ultima ipotesi trapelata, dopo il confronto di mercoledì, è che tutta Italia diventi zona rossa nei giorni festivi e prefestivi nel periodo che vanno dal 24 dicembre al 3 gennaio, ma dal Governo - che sulla decisione si è spaccato - non sono ancora arrivate conferme. Il timore, ovviamente, è che i contagi schizzino alle stelle a causa degli assembramenti nello shopping natalizio, di pranzi, cenoni e di incontri tra le mura di casa per aggirare divieti e coprifuoco.
E se il ministro della Salute, Roberto Speranza, chiede a gran voce una chiusura totale e prolungata facendo prevalere la linea della prudenza (lockdown dal 24 al 6 almeno, per riassumere), il premier Giuseppe Conte prova a mediare con le Regioni (e con gli italiani), consapevole che imporre una stretta a Natale - divieto di uscire di casa se non per motivi di salute, necessità e lavoro - scatenerà malumori e confusione viste le decisioni delle ultime settimane.
Di un’ulteriore chiusura, con accantonamento della suddivisione in zone di rischio per le varie regioni, ha parlato il governatore ligure Giovanni Toti. Che pur ammettendo di non sapere ancora che cosa il Governo deciderà di fare, ha ribadito il suo pensiero: no a chiusure indiscriminate e provvedimenti più stringenti, quantomeno non nelle regioni in cui la pandemia è sotto controllo.
«Ci è stato chiesto, come Regioni, un parere su eventuali misure più restrittive rispetto alle regole già imposte - ha detto Toti mercoledì sera -nei giorni delle feste sappiamo già che sarà impossibile muoversi dal proprio comune, io già lo ritenevo ingiusto per quelli piccoli, e ritengo inopportuna un’ulteriore serie di limitazioni che dovrebbero inibire ancor più rigidamente gli spostamenti e la libertà di tenere aperti negozi e ristoranti sin dalle prossime giornate».
Toti ha sottolineato che «anche se altre regioni sono in situazioni peggiori, l’Italia si è data delle regole con la divisione in zone a seconda dei gradi di rischio, e ritengo che con quel metodo bisognerebbe continuare perché ha premiato: gli ospedali si stanno alleggerendo, l’Rt scende. Tante aziende e attività hanno un momento di difficoltà - ha ricordato - e il Natale per molti è un momento in cui si fa un pezzo importante dell’anno dal punto di vista economico. Inoltre tante famiglie e persone distanti si possono ritrovare per un momento di fratellanza e socialità, credo che sia giusto dove il virus sta facendo grandi danni essere prudenti e fare ulteriori chiusure, ma la divisione in zone sulla base del rischio, credo sia il metodo giusto da tenere»,
«Nei giorni più complessi dell’anno imporre uniformemente regole anche laddove se ne potrebbe forse fare a meno o si potrebbe allentare la presa per dare un po’ di respiro credo sia una cosa su cui occorre riflettere molto bene - ha concluso Toti - mi auguro si prendano decisioni ponderate ed equilibrate, e che non si cambino le regole ogni due settimane a seconda dello stato emotivo, della preoccupazione e delle foto che si vedono su internet e sui social: non può essere questa la bussola di chi governa il paese».