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Giovedì, 28 Marzo 2024
Coronavirus

Liguria da lunedì in zona gialla, Toti avverte: «Situazione molto complessa, serve massima cautela»

La regione rischia di scivolare in arancione, ed è anche per questo che slitta l'apertura delle scuole superiori. Si spinge sul vaccino: obiettivo, vaccinare tutti gli over 75 entro aprile

Quella in cui la Liguria si troverà da lunedì 11 gennaio sarà «una zona gialla molto complessa», perché «bisogna mantenere un grande profilo di prudenza»: a raccomandare cautela è il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, che sabato sera ha commentato l’andamento dell’epidemia di coronavirus in Liguria e i nuovi casi che continuano a salire, anche in rapporto al numero di tamponi (rapidi e molecolari) eseguiti.

Sabato erano infatti 526 i nuovi casi positivi, diagnosticati su 4.519 tamponi. E il fatto che la situazione in ospedale sia stabile - i nuovi ricoverati scelgono di poche decine e risalgono di altrettante ormai da qualche settimana - tranquillizza sino a un certo punto: gli ospedali non sono ancora scarichi al punto da non riprecipitare nel caos nel caso dell’arrivo della temuta e predetta terza ondata. E la decisione di rimandare di una settimana l’apertura delle scuole superiori, nonostante l’entrata in vigore della zona gialla, dipende proprio dal fatto che i dati della pandemia mettono la Liguria a cavallo tra la zona gialla e la zona arancione, in vigore solo nel fine settimana: il ritorno dei ragazzi a scuola potrebbe far virare l’ago della bilancia proprio sull’arancione, pregiudicando riaperture - bar e ristoranti in primis - molto attese dopo il lungo lockdown natalizio. 

Il vaccino rappresenta a oggi lo strumento su cui il governo e le regioni puntano di più. In Liguria si stanno ancora somministrando le dosi Pfizer arrivate a fine anno, e lunedì arriveranno 14 nuove “pizza-box” che porteranno la totalità dei vaccini in Liguria a circa 15.600 dosi.

«La campagna vaccinale sta andando molto bene: la Liguria è tra le regioni che hanno ricevuto più vaccini e quindi dobbiamo correre e dobbiamo riuscire a vaccinare il prima possibile i nostri over 75enni - ha detto Toti - se riusciremo a farlo entro marzo o al massimo entro aprile, potremo quasi azzerare i decessi per covid, che non sarebbe sostanzialmente più un problema di sanità pubblica. È un obiettivo che dobbiamo assolutamente darci».

La necessità di vaccinare in primis la fascia più anziana della popolazione diventa impellente anche alla luce di nuovi focolai partiti in alcune rsa liguri, in particolare nel savonese, dove i nuovi casi sono aumentati velocemente nelle ultime settimane. L’obiettivo è vaccinare prima tutti gli ospiti delle residenze sanitarie protette, e poi passare al resto dei liguri sopra i 75 anni e concludere tra marzo e aprile.

«Nelle ultime 24 ore sono stati fatti 1.405 vaccini - ha detto Toti - dall’inizio delle vaccinazioni siamo a 17.546 vaccini somministrati, pari a circa il 57,5% delle dosi consegnate. Questo dato è in realtà molto più alto rispetto alla popolazione perché ci è stata consegnata una quantità di vaccini maggiore di altre regioni in funzione dell’età media elevata dei nostri cittadini. Speriamo che questa fase si chiuda come da programma entro la prima settimana di febbraio per poi partire con la fase 2 delle vaccinazioni a tutte le altre persone, a partire dagli over 80 e poi anche alcune categorie particolarmente esposte e che chiedono il vaccino».

«Quasi tutte le persone decedute avevano più di 75 anni - ha ribadito Toti - questo deve spronare il governo a mandarci tanti vaccini, perché se nel più breve tempo possibile, nella fase 2, riusciremo a vaccinare anche tutti i liguri sopra i 75 anni, questo significherà azzerare o comunque ridurre significativamente la mortalità da covid-19 nella nostra regione e avremo dimezzato ulteriormente la necessità di posti letto».

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