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Martedì, 28 Marzo 2023
Coronavirus

Covid, dal 26 aprile torna la zona gialla: ristoranti aperti anche a cena e scuole tutte in presenza

Anticipato il ritorno delle zone in cui vigono provvedimenti meno rigidi, principio cardine è avere a disposizione spazi all'aperto: tutte le novità

Torna la zona gialla in Italia a partire dal 26 aprile, con alcune sostanziali novità che riguardano scuole, ristoranti, sport e spettacolo.

Il principio cardine attorno alla riapertura è la possibilità di svolgere attività - che si tratti di mangiare, bere o assistere a uno spettacolo - all'aperto.

«Con la decisione di oggi il governo ha preso un rischio ragionato e fondato sui dati che sono in miglioramento, ma non in miglioramento drammatico - ha detto il premier Mario Draghi - Questo rischio che il governo ha preso e che sicuramente incontra le aspettative dei cittadini si fonda sulle premessa che i provvedimenti che governano il comportamento nelle attività riaperte siano osservati scrupolosamente, come mascherine e distanziamento».

Scuole e ristoranti

La cabina di regia del governo ha deciso che in zona gialla tutte le scuole di ordine e grado riapriranno in presenza, e che i ristoranti potranno aprire a pranzo e anche a cena a patto di prevedere un posto all’esterno. Una decisione presa anche alla luce degli studi che hanno dimostrato come il coronavirus si diffonda molto più difficilmente all’aria aperta.

Spostamenti

Torna inoltre la possibilità di spostarsi tra regioni gialle, possibilità prevista dal primo dpcm dell’allora premier Giuseppe Conte e congelata quando la seconda ondata di coronavirus è entrata nel vivo: «Saranno consentiti gli spostamenti tra le regioni gialle - ha detto il premier - e con un certificato si potrà andare anche nelle regioni arancioni e rosse». 

Il calendario delle riaperture

Il ministro della Salute, Roberto Speranza ha confermato che il governo ha messo a punto un calendario per le graduali riaperture: «La prima data chiave è il 26 aprile, in cui istituiamo nuovamente le zone gialle con la necessità di investire sugli spazi aperti, poi c’è una road map che ci accompagnerà e monitoreremo passo per passo»

A oggi il calendario prevede dal 15 maggio la riapertura delle piscine all’aperto, dal primo giugno la riattivazione di attività connesse alle palestre, dal primo luglio quelle di natura fieristica.

«Alcune fiere molto importanti si svolgeranno già nel mese di luglio - ha detto Speranza - Non sarebbe corretto indicare un giorno x in cui d’un tratto scompare qualsiasi misura, serietà impone un percorso di gradualità che ci consentirà di monitorare l’andamento, l’arma su cui contiamo è la campagna di vaccinazione, più lo scudo è forte e resiste più siamo nelle condizioni i poter tornare a una vita diversa».

Draghi ha chiarito anche che le riaperture restano strettamente legate all’andamento del contagio: «Il declino delle curve è stato continuo nelle ultime settimane, ma è meno marcato di quanto ci si sarebbe potuto aspettare sulla base di varianti diverse, è un passo che prendiamo con il sostegno dei dati, specialmente quello di privilegiare le attività all’aperto, dai ristoranti agli sport?».

Vaccini

«La stagione che si apre grazie al vaccino è prontamente diversa, poi avremo bisogno di analizzare le varianti e la risposta dei cittadini sul terreno delle vaccinazioni. Oggi abbiamo un limite ancora int Ermini di dosi a disposizione, arriverà un giorno in cui ne avremo tante e dovremo convincere semmai un pezzo di paese che ancora ha dei dubbi e questa sarà una grande battaglia in cui aiuteranno trasparenza ed evidenza scientifica».

«Quest’anno in autunno avremo la vaccinazione molto diffusa e potremo affrontare eventuali ritorni della malattia in modo diverso - ha aggiunto il premier - Questo provvedimenti risponde al disagio di moltissime categorie e prosano sicuramente a maggiore serenità nel paese e le basi per il rilancio dell’economia. Mi aspetto che avremo un rimbalzo molto forte nei prossimi mesi, e poi dovremo attestarci su un livello di crescita che ci permette di uscire dall’alto debito».

Aperture e zona gialla, che cosa ha detto Draghi

«Le decisioni di venerdì mattina si anticipano al 26 aprile con l’introduzione della zona gialla e un cambiamento rispetto al passato, si dà precedenza alle attività all’aperto, anche la ristorazione a pranzo e a cena, e alle scuole - ha detto il premier Mario Draghi venerdì pomeriggio - Le scuole aprono tutte, di ogni ordine e grado, in presenza, nelle zone gialle e arancione, mentre in zona rossa vi sono modalità che suddividono in parte in presenza e in parte a distanza».

Occorrerà, ha aggiunto il premier, sensibilizzare in particolare le istituzioni, le Regioni e gli Enti locali insieme con le forze dell’ordine, perché facciano rispettare le misure di sicurezza come mascherine e distanziamento: «In questo modo questo rischio ragionato si traduce in un’opportunità straordinaria per tutti», ha chiarito Draghi.

Il ministro della Salute Roberto Speranza, dal canto suo, ha spiegato che cosa ha spinto il governo ad anticipare la reintroduzione della zona gialla, inizialmente fissata a maggio.

«Ci sono stati due fattori fondamentali che hanno consentito di osservare un piegamento verso il basso della curva - ha detto -Sicuramente le misure adottate, in particolare la sospensione prolungata dell’area gialla. L’rt nazionale è oggi a 0,85, e dalla prossima settimana dovremmo scendere sotto lo 0,8. Abbiamo una tendenza di gran parte delle regioni verso un miglioramento del quadro epidemiologico, e sono inoltre aumentate le dosi di vaccino somministrate. Abbiamo quasi l’80% di persone con più di 80 anni con la prima dose ricevuta, e nelle prossime settimane il numero delle persone vaccinate nella fascia a maggior rischio arriverà a un livello molto molto alto».

«In questo modo siamo in condizioni di disegnare con cautela un percorso positivo che dia un segnale di ripresa al paese - ha proseguito Speranza - un percorso graduale che partirà già il 26 di aprile e vedrà come elemento prioritario la salvaguardia della scuola. In maniera graduale apriremo anche altre attività economiche, commerciali e sociali, il principio alla base è quello che parte da un dato di evidenza scientifica, e cioè che nei luoghi all’aperto riscontriamo una difficoltà più significativa nella diffusione del contagio. L’auspicio è che con il passare delle settimane si possano programmare interiore aperture per attività che non si svolgono all’aperto».

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