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Covid, nuove regole a gennaio; e la Liguria torna a vedere l'arancione

Fra giovedì 6 e venerdì 7 gennaio 2022, in base agli ultimi dati, verrà di nuovo valutato l'eventuale cambio colore della Liguria. Decisivi gli ospedali

Di certo c'è che fino a domenica 9 gennaio 2022 compreso la Liguria sarà in zona gialla. Probabile però che questa settimana si ripeta il copione visto nella scorsa, ovvero con i numeri di area medica e terapie intensive che danzano a ridosso della soglia per il passaggio in zona arancione, rispettivamente 30 e 20 per cento. Al momento per la prima siamo al 28%, mentre le terapie intensive sono al 22%.

Ancora una volta saranno decisivi i dati che arriveranno il giovedì, 6 gennaio 2022. In caso di cambio di colore, questo avverrà il lunedì successivo, 10 gennaio. Negli ultimi giorni si sono registrati un record dietro l'altro di nuovi contagi giornalieri, ma la pressione sugli ospedali è rimasta quasi invariata rispetto a giovedì scorso, quando è stata sancita la permanenza in zona gialla.

Ma, a parte quello che accadrà nello specifico in Liguria, gennaio sarà un mese particolare per tutto il Paese, con diverse date da segnare sul calendario. Dal primo gennaio, come ricorda Today.it, non c'è più la quarantena per i soggetti asintomatici, cioè per chi è stato a contatto un con positivo, ma non ha i sintomi del covid. Però bisogna avere la dose booster del vaccino o aver finito il primo ciclo vaccinale (prima e seconda dose) nei quattro mesi precedenti al contatto. Si può anche aver avuto il covid ed essere guariti da meno di 120 giorni.

Invece della quarantena c'è un regime di auto sorveglianza (ci si monitora nello stato di salute) per cinque giorni, con l'obbligo di girare con la mascherina Ffp2 per almeno altri dieci. Chi è vaccinato da oltre quattro mesi, se asintomatico, deve invece fare una quarantena di cinque giorni, dunque non può uscire di casa. Non cambia niente per i non vaccinati: la quarantena resta di dieci giorni. 

Il 5 gennaio il Consiglio dei ministri potrebbe dare il via a una ulteriore spinta alla vaccinazione con il Super green pass obbligatorio per i lavoratori. Cosa significa? Che se si vuole lavorare non basterà più anche solo tampone, ma si dovrà essere vaccinati. Se l'obbligo vaccinale è già previsto per sanitari, forze dell'ordine e insegnanti, ora si potrebbe passare all'obbligo del certificato verde rafforzato, partendo dai dipendenti pubblici, che fanno lavoro di contatto con il pubblico. Poi si vedrà andando avanti. Anche perchè è tutto da decidere.

In queste ore il fronte del "no" al super green pass per tutti i lavoratori, in particolare da Lega e Movimento 5 stelle, si riduce sempre di più. A chiederlo a gran voce sono i governatori, che in queste ore tornano alla carica. Il governatore ligure Giovanni Toti chiede l'obbligo vaccinale: "Per me si può fare domani mattina - dice - semplificherebbe la vita e le regole per tante persone".

Il 6 gennaio sarà il giorno degli stadi, che riaprono in presenza al 50%. Dunque gli stadi torneranno a riempirsi a metà, come per tutte le strutture all'aperto e i palazzetti dello sport. Per tutte le altre strutture al chiuso, il massimo della presenza è il 35%.

Il 7 gennaio è il girono della scuola. In Italia tra il 7 e il 10 gennaio si torna a scuola con gli insegnanti obbligati a portare la mascherina Ffp2. Poi bisognerà vedere cosa deciderà il Governo, che potrebbe prevedere, nel caso di due studenti positivi in una classe, solo l'auto sorveglianza (cinque giorni) per i ragazzi vaccinati e la quarantena di dieci con Dad e test al termine dell'isolamento per i non vaccinati. Nelle scuole dell'infanzia resterebbe la quarantena di dieci giorni per tutti con tampone con un solo caso positivo.   

Da segnare anche la data del 10 gennaio, quando cambieranno le cose per terza dose e non vaccinati. Sarà un giorno in cui si farà un ulteriore giro di vite nei confronti di chi non si è vaccinato; verrà incentivato invece chi il vaccino se lo vuole fare. Per i non vaccinati diventeranno off limits mezzi di trasporto, fiere, alberghi dove sarà obbligatorio il super green pass, dunque la certificazione verde per vaccino. Solo chi ha fatto la dose potrà salire su treni, bus, metrò e tutti gli altri mezzi di trasporto, mangiare nei locali sia all'aperto che al chiuso, entrare in alberghi, andare a fiere, sugli impianti sciistici. Al via anche la dose booster dopo quattro mesi dalla dose precedente.

Novità in arrivo anche a febbraio e marzo. Dal primo febbraio si accorcia la durata del Green pass rafforzato, che scade a sei mesi dall'ultima somministrazione e non più a nove. A gennaio Figliuolo firmerà un protocollo con farmacie e rivenditori per calmierare il prezzo delle mascherine Ffp2: il prezzo potrebbe aggirarsi tra i 50 centesimi e l'euro. Partirà però a marzo e durerà fino al 31 dello stesso mese.

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