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Proseguono i blocchi ai varchi portuali contro il green pass

Diverse persone si sono date il cambio al presidio, altre hanno portato vettovaglie e coperte per coloro che hanno dormito nei pressi di varco Etiopia

Dopo la manifestazione del sabato, che ha visto protagonisti sia i portuali che i "no green pass" di Libera Piazza Genova, è proseguito anche nella notte e nella mattinata di domenica 17 ottobre 2021 il blocco dei varchi Etiopia e Albertazzi a Sampierdarena. Blocco che di fatto non si è mai concluso dall'entrata in vigore delle norme del governo sull'obbligo di green pass per tutti i lavoratori. 

I manifestanti hanno fatto sapere di voler andare avanti a oltranza, rimane in Lungomare Canepa la coda di camion fermi in coda da ore, senza la possibilità di entrare in porto.

Diverse persone si sono date il cambio al presidio, altre hanno portato vettovaglie e coperte per coloro che hanno dormito nei pressi del varco Etiopia. Al momento i manifestanti consentono il transito solo per la merce deperibile, gli approvvigionamenti di bordo e i passeggeri di traghetti e crociere. Il blocco dovrebbe proseguire nei prossimi giorni, i portuali hanno annunciato di voler andare ad oltranza, possibili disagi nella giornata di lunedì 18 ottobre.

Sulla protesta è intervenuto il presidente della Regione Giovanni Toti: "L’Italia ha bisogno di tornare a vivere. La maggioranza degli italiani - ha scritto il governatore sui propri social - lo hanno dimostrato: si sono messi in coda ordinatamente per vaccinarsi, per farsi un tampone, per mostrare il proprio green pass. Lo hanno fatto nella consapevolezza della sofferenza che abbiamo passato e nella convinzione che questa sia la strada per sconfiggere il virus e dare un futuro a figli e nipoti. Organizzazioni sindacali, imprese, singoli lavoratori hanno dimostrato un senso di responsabilità degno di una grande democrazia quale siamo. Chi non è d’accordo con le scelte fatte dal Governo e approvate dalla stragrande maggioranza degli italiani, deve avere il diritto di esprimere la propria opinione. Ma deve farlo senza limitare la libertà degli altri. Blocchi, picchetti, manifestazioni che non rispettano le regole o peggio sfociano nella violenza non possono e non devono essere tollerati. E prima ancora delle forze dell’ordine spero siano i lavoratori a spiegare ai loro colleghi che il Paese ha bisogno di ripartire e di libertà. Mi auguro che domani Genova e il suo porto, la Liguria e l’Italia tutta tornino al lavoro ordinatamente. Rispettando chi protesta, se chi protesta rispetterà chi vuole invece tornare al più presto alla normalità".

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