Vaccini covid, oltre 300.000 liguri hanno completato il ciclo. Toti: «Io farò Astrazeneca»
Anche il presidente della Liguria, Giovanni Toti, usufruirà della possibilità di anticipare il vaccino sfruttando la linea “volontaria” riservata a chi sceglie vaccini di tipo "cold"
Anche il presidente della Liguria, Giovanni Toti, usufruirà della possibilità di anticipare il vaccino sfruttando la linea “volontaria” dedicata ad Astrazeneca e Johnson & Johnson, i cosiddetti vaccini “cold”.
«Alle 23 di lunedì si potrà prenotare il vaccino Astrazeneca o il Johnson in via volontaria, con consenso espresso, nella fascia 18-39 anni - ha ricordato Toti - Abbiamo deciso di offrire questa opportunità a chi ha maggiore necessità o volontà di anticipare il proprio turno. Mi prenoterò anche io questa sera, pur essendo nella categoria di età che potrebbe ricevere Pfizer».
«Ritengo sia giusto farlo - ha aggiunto il presidente della Regione - Credo sia un’opzione pienamente sicura, anzi consigliabile trattandosi di vaccini molto potenti, come hanno dimostrato numerosi studi. Questa settimana con i vaccini cold mi auguro che tanti cittadini sani colgano questa opportunità, in modo da arrivare alla soglia dei a 100.000 vaccini a settimana a partire dalla seconda settimana di giugno».
La campagna vaccinale ha toccato proprio in questi giorni un nuovo traguardo, e cioè il superamento dei 300.000 liguri che hanno completato il ciclo. Resta però il tema delle difficoltà registrate nella vaccinazione di 60 e 70enni, cui viene - così come da indicazioni di Aifa - somministrato Astrazeneca e per cui la campagna procede a rilento.
«Io non so che dire, più che vaccinarmi con Astrazeneca a 52 anni e ribadire, come hanno fatto tutti i nostri esperti, che si tratta di un vaccino molto sicuro e molto efficace sin dalla prima dose e che bisogna approcciarlo senza nessuna preoccupazione - ha detto - È vero che vi sono stati fenomeni negativi soprattutto su tipologie molto strette di pazienti: donne, giovane età, uso concomitante di pillola concezionale che aumenta il rischio di trombosi come effetto secondario, ma riguarda un bacino di popolazione molto ristretto. Continueremo a ribadirlo, ma mi risulta complesso pensare di fare diversamente».