Vaccino anti covid, via libera alla quinta dose
Lo stabilisce la circolare di aggiornamento delle indicazioni sul richiamo di Ministero della Salute, Css, Aifa e Iss. Le categorie coinvolte possono fare il "terzo booster" dopo quattro mesi dall'ultima dose o dalla malattia
Via libera alla quinta dose di vaccino anti covid agli anziani, che hanno ricevuto già la quarta dose: possono fare il 'terzo booster' dopo quattro mesi dall'ultimo o dalla malattia. È quanto si legge nella circolare di aggiornamento delle indicazioni sul richiamo di Ministero della Salute, Css, Aifa e Iss, diffusa nella serata di lunedì 17 ottobre.
Per realizzare un ulteriore consolidamento della protezione conferita dai vaccini nei confronti delle forme gravi di covid-19, "si raccomanda un'ulteriore dose di richiamo con vaccino a mRNA bivalente, per le persone di almeno 80 anni, per gli ospiti delle strutture residenziali per anziani e per le persone di almeno 60 anni con fragilità motivata da patologie concomitanti/preesistenti, che hanno già ricevuto una seconda dose di richiamo con vaccino a mRNA monovalente, una volta trascorsi almeno 120 giorni dalla stessa o dall'ultima infezione da Sars-CoV-2 (data del test diagnostico positivo)".
La circolare motiva la necessità del consolidamento della protezione vaccinale con "l'aumentata circolazione del virus Sars-CoV-2 contestuale all'incremento dell'indice di trasmissibilità sopra la soglia epidemica". "Su richiesta dell'interessato - si legge ancora nella nota congiunta - anche tutti gli altri soggetti ultrasessantenni che hanno già ricevuto un secondo richiamo con vaccino a mRNA monovalente , potranno comunque vaccinarsi con un' ulteriore dose di vaccino a mRNA bivalente, una volta trascorsi almeno 120 giorni dal secondo richiamo o dall'ultima infezione da Sars-CoV-2 (data del test diagnostico positivo)".
Inoltre, si precisa che "i vaccini a m-RNA bivalenti (original/omicron BA.1 o original/omicron BA.4- 5), sono già autorizzati da Ema e Aifa per l'utilizzo come dose di richiamo, a prescindere dal numero di dosi precedentemente ricevute".
La circolare specifica infine che "per tutti i vaccini anti-Sars-CoV-2/covid-19 autorizzati in Italia, è possibile la somministrazione concomitante (o a qualsiasi distanza di tempo, prima o dopo) con altri vaccini, compresi i vaccini basati sull'impiego di patogeni vivi attenuati, con l'eccezione del vaccino contro il vaiolo delle scimmie (MVA-BN), per il quale resta ancora valida l'indicazione di una distanza di almeno 4 settimane (28 giorni) tra un vaccino e l'altro. Si sottolinea l'importanza di considerare la possibilità di co-somministrare il vaccino antinfluenzale e quello anti-Sars-CoV-2 nella preparazione e conduzione della campagna di vaccinazione contro il virus dell'influenza".