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Vaccino covid, la Liguria spinge sugli anziani: «Con gli over80 vaccinati, 30% in meno di ricoveri»

A rallentare la somministrazione delle dosi tra la fascia di popolazione più a rischio è il tema del consenso informato

Priorità agli over 65 per i vaccini: la Regione Liguria segue la linea nazionale e punta a somministrare quante più dosi possibile alla popolazione più anziana, arrivando alla fine di febbraio con la maggioranza in sicurezza.

«Quando riusciremo a vaccinare tutti i soggetti over 80 avremo una diminuzione del 30% delle ospedalizzazioni e del 60% dei decessi - ha confermato il sub commissario di Alisa, Filippo Ansaldi - Quando arriveremo ai 65 enni avremo un numero di decessi molto limitato pari al 4% e una diminuzione del 60% degli accessi in ospedale».

All’8 gennaio in Liguria erano state somministrate 15.897 dosi di vaccino Pfizer, pari al 52% di quelle arrivate. I dati, però, evidenziano come la maggior parte sia stat somministrata a soggetti tra i 50 e i 59 anni d’età (5.218), mentre soltanto 695 dosi sono state somministrate a pazienti tra gli 80 e gli 89 anni d’età, appena 354 a pazienti tra i 70 e i 79.

Le motivazioni sono diverse: nella prima fase i vaccini sono destinati a operatori sanitari e pazienti delle rsa, e nelle residenze sanitarie protette liguri l’età media molto alta. In tutti i casi serve il consenso informato, e in caso di pazienti con età media molto alta e incapaci di esprimerlo si pone il problema di chi debba prendere decisioni in loro vece: la giurisprudenza stabilisce che si debba fare richiesta di un amministratore di sostegno al tribunale, a meno che - come stabilito nel decreto legge del 5 gennaio - non sia il direttore sanitario o il responsabile medico ad esprimere il consenso in vece del paziente.

Difficoltà burocratiche che inevitabilmente allungano i tempi di somministrazione del vaccino, e che si cerca di risolvere in vista anche della nuova consegna di vaccini Pfizer e dell’arrivo delle prime dosi del vaccino Moderna, che ha ricevuto il via libera dall’Ema.

«La nostra regione è al pari delle altre regioni italiane per utilizzo di vaccini - ha detto Barbara Rebesco, responsabile della farmaceutica di Alisa e della logistica dei vaccini - a partire dall’11 gennaio è prevista la terza consegna di 17 “pizza box”, contenenti oltre 29.000 dosi di vaccino con i quali si arriverà a 56.000 dosi. Ci avviciniamo così alla soglia della quantità richiesta, circa 60.000 dosi, e con la registrazione del vaccino di Moderna potremo avere anche un altro presidio che ci consentirà di tarare ulteriormente l’offerta vaccinale».

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