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Nuovo hub alla fiera, Sansa: «Hanno tolto i vaccini ai medici di base»

Il coinvolgimento della sanità privata va nella direzione di migliorare la condizione di chi vive in Liguria o è anche un favore a chi, di favori, non sembra averne bisogno?

Conto alla rovescia per l'apertura del nuovo hub per le vaccinazioni contro il coronavirus alla fiera di Genova, a più riprese sbandierato come una novità all'avanguardia nel panorama nazionale. Ma è tutto oro quello che luccica?

«Lunedì (29 marzo ndr.) verrà inaugurato il nuovo hub per le vaccinazioni alla Fiera di Genova e verranno distribuite migliaia di dosi. Intanto la Regione fa vetrina con l'accordo con le farmacie - scrive in una nota Ferruccio Sansa -. Eppure è da ieri che i medici di famiglia ci hanno contattato per denunciare che sono state sottratte loro migliaia di dosi già prenotate. È il caos totale. Dove sono finite queste dosi?».

Nella nota, Sansa riporta anche la dichiarazione di un medico. «Molti pazienti che avrebbero dovuto prendere il vaccino proprio lunedì sono stati disdetti», racconta un medico. «Hanno lasciato che fossimo noi medici di base a scegliere quali pazienti vaccinare e quali no. È una cosa crudele perché si tratta di persone fragilissime e malate. La Regione, così facendo, ha fatto in modo che si creasse una folle lotta tra medici, ognuno dei quali cerca di tutelare la vita dei propri pazienti», conclude il medico, secondo quanto riporta Sansa.

La Regione però, con una mail arrivata in redazione alle 16.24 di oggi, venerdì 26 marzo, precisa quanto segue. «Prenotazioni confermate per tutti i liguri che abbiano già l'appuntamento fissato per il vaccino, senza alcuna necessità di spostamenti e rinvii da parte dei medici di medicina generale».

«Nonostante il taglio di circa 60mila vaccini AstraZeneca che sarebbero dovute arrivare in Liguria ad aprile, Regione con la task force covid ha rimodulato il sistema, in modo da far corrispondere alle prenotazioni già effettuate le dosi ancora disponibili. Si ritengono quindi confermati tutti gli appuntamenti già fissati in Liguria».

«Sul territorio genovese, per andare incontro alle esigenze dei medici di medicina generale, sono state garantite oltre mille prenotazioni settimanali aggiuntive. La richiesta di Regione Liguria ai medici di medicina generale genovesi è, anzi, di occupare tutti gli slot ancora disponibili nei prossimi giorni per le vaccinazioni».

«La riprogrammazione è stata effettuata da Regione Liguria in accordo con i sindacati dei medici di medicina generale: ogni altra iniziativa è da considerare assunta in modo individuale e autonoma da parte di singoli medici», concludono da via Fieschi.

Insomma, toni non proprio conciliatori. L'interesse dei liguri in questo momento è che vengano somministrati più vaccini possibili. Ma, visto che si parla di 'interessi', in senso lato intendiamo, il coinvolgimento della sanità privata va nella direzione di migliorare la condizione di chi vive in Liguria o è anche un favore a chi, di favori, non sembra averne bisogno?

Giovedì, poco prima dell'annuncio della firma dell'accordo con la sanità privata, la Regione comunicava che, «nonostante il taglio di circa 60mila dosi di vaccini AstraZeneca previsto per la nostra Regione nel mese di aprile, i Medici di Medicina Generale continueranno come sempre a prenotare le vaccinazioni per i propri assistiti, come previsto dagli accordi e dal piano vaccinale regionale».

«Ovviamente - scrive la Regione -, a causa dei tagli nella fornitura delle dosi di vaccino, il numero massimo di pazienti vaccinabili in ogni giornata diminuirà: una volta raggiunto il tetto massimo giornaliero di prenotazioni possibili in funzione delle dosi disponibili, i medici potranno effettuare ulteriori prenotazioni per i propri assistiti nel primo giorno utile, seguendo le quantità di vaccini consegnati e quindi somministrabili».

«Prosegue contestualmente l'attività dei medici di medicina generale di segnalazione alle Asl dei propri assistiti 'estremamente vulnerabili' oppure da vaccinare al domicilio in quanto 'non deambulanti'. Ogni altra comunicazione differente all'utenza è errata e fuorviante».

Queste le comunicazioni istituzionali, che abbiamo riportato per completezza. Ma le voci critiche in queste ore si moltiplicano. «Sulla somministrazione dei vaccini siamo di nuovo davanti ad un grave pasticcio fatto dal presidente Toti. Vengono tolti i vaccini che i medici di medicina generale somministravano ai loro pazienti - dichiara Pippo Rossetti, consigliere regionale del Pd -. È vero che per grandi quantità arrivano meno dosi dall'Europa, ma sospetto che l'approvvigionamento alla Liguria sia così ridotto perchè abbiamo fatto pochi vaccini e quindi abbiamo i frigoriferi pieni».

«Propongo che vengano subito confermati i centri di somministrazione dell'entroterra e delle vallate, in valle Scrivia, in valle Stura, nel Golfo Paradiso e in val Trebbia, per evitare esodi di malati ultra fragili e di over settantenni verso Genova - prosegue Rossetti -. I centri di vaccinazione periferici stanno funzionando bene grazie alla collaborazione dei Comuni, della Asl, dei medici di famiglia e della popolazione. Non vorremmo che chiudessero per riempire l'hub alla Fiera, gestito - ma perchè? -  anche dalla sanità privata».

«Continua la mala gestione ligure dovuta alla mancanza di una programmazione fatta per tempo, lo dimostrano le indicazioni tardive date ai Medici di Medicina Generale che non hanno indicazioni omogenee su come trattare i pazienti con gli appuntamenti già fissati - prosegue il consigliere del Pd -. Ciò comporterà disparità di servizi tra i cittadini da tempo smarriti e attoniti di fronte a tanta confusione».

«Non solo siamo quasi ultimi per numero di vaccini fatti, ma anche primi a dover ricorrere al privato, anche questo conseguenza (voluta?) della mancata preventiva assunzione e riorganizzazione dei servizi di Asl e ospedali. I cittadini sfiniti - conclude Rossetti - si consoleranno con la parata Totiana di lunedi alla fiera in cui scopriremo che in Liguria funziona tutto benissimo. Peccato che oggi ultra novantenni sono prenotati a fine maggio... Incrociando le dita».

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