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Martedì, 19 Marzo 2024
Coronavirus

Vaccini covid, Anci e opposizioni all'attacco: «Serve un cambio di passo subito»

I sindaci liguri chiedono di aumentare il personale e allungare gli orari di somministrazione, i capigruppo in Regione un consiglio straordinario sul tema

Aumentare il personale da dedicare alle vaccinazioni per accelerare la somministrazione: l’appello arriva dai sindaci liguri, che hanno anche suggerito una soluzione per ottimizzare i tempi. E cioè vaccinare, in questa fase dedicata ancora agli over 80, non solo l’anziano, ma anche la persona che lo accompagna alla sede vaccinale.

«Noi sindaci, a oggi non vaccinati, siamo stati e siamo tuttora in prima linea nell’organizzazione della campagna destinata agli over 80, insieme alle Asl e sotto la regia di Federsanità Anci - commentano i componenti dell’Ufficio di Presidenza à Abbiamo messo a disposizione palestre, musei, cinema, teatri, palazzetti e ogni tipo di locali di proprietà dei Comuni che abbiamo prontamente adibito a centri vaccinali, abbiamo sinergicamente predisposto, anche insieme alle pubbliche assistenze, il sistema di trasporto degli anziani verso le sedi. Ora bisogna accelerare per evitare che gli sforzi messi in campo finora siano stati vani».

Il suggerimento è quello di attivare ulteriori linee vaccinali mentre si prosegue con le dosi di richiamo, allungando gli orari di somministrazione. A mancare, però, non sono solo i vaccini (che vengono inviati dalla struttura centrale sulla base degli invii da parte delle aziende), ma anche - appunto - il personale: «Auspichiamo un forte cambio di passo attraverso l'ingaggio dei medici di medicina generale e di ogni altro medico che possa essere arruolato», sottolineano i sindaci liguri, citando medici militari, fiduciari e altri professionisti in grado di somministrare i vaccini.

Opposizioni contro Toti: «Convochi consiglio regionale straordinario entro 10 giorni»

Le opposizioni della giunta del presidente della Regione - con delega alla Sanità - Giovanni Toti, intanto, chiedono compatte un consiglio regionale straordinario dedicato proprio al tema vaccini: «La gestione della campagna di vaccinazione nella nostra regione sta proseguendo con ritardi e criticità - attaccano Pd, Ferruccio Sansa, Movimento 5 Stelle e Linea Condivisa - È necessario uno sforzo comune per dare un cambio di passo e una discussione per migliorarne l'impatto e la risposta durante le prossime settimane».

 «La nostra Regione, dagli ultimi dati, risulta tra quelle più in ritardo nella somministrazione dei vaccini (con quasi il 40% di dosi giacenti) e l'organizzazione delle varie fasi continua a non essere ottimale - proseguono i capigruppo dell’opposizione - La situazione è complessa e condizionata da un quadro difficile, ma altre Regioni da tempo si stanno dotando di tutti gli strumenti per poter rafforzare la campagna, per renderla più tempestiva e capillare».

Vaccini covid, il cronoprogramma in Liguria

A oggi in Liguria non sono ancora partite le vaccinazioni per soggetti fragili e ultra fragili e per parte delle categorie prioritarie individuate dal piano nazionale, i primis docenti e personale scolastico. È infatti necessario, secondo la strategia della Regione, il capovolgimento dei medici di famiglia, che potranno certificare la fragilità e l’ultra fragilità e vaccinare (in caso di soggetti fragili e personale scolastico che possono ricevere l’Astrazeneca) oppure indirizzare il soggetto verso la sede vaccinale di Asl (per quanto riguarda gli ultra fragili che possono ricevere solo vaccini Pfizer o Moderna).

I medici di famiglia scenderanno in campo, però, soltanto a partire dal 9 marzo, giorno in cui dovrebbero aprirsi le prenotazioni tramite il sistema messo a punto da Liguria Digitale. A oggi il cronoprogramma - aggiornato sul sito della Regione al 9 febbraio - parte con la vaccinazione degli over 80 seguita da quella delle "persone estremamente vulnerabili per patologie pregresse, indicate dal medico di famiglia". Si prosegue - sul fronte fase 2 - con le persone tra i 79 e i 75 anni, quelle tra i 74 e i 70 anni, poi le persone vulnerabili con meno di 70 anni, le persone tra i 69 e 60 anni e le persone tra i 59 e 55 anni.

Nella fase 3 rientrano il personale docente e non docente, le forze armate e di polizia e i penitenziari. In questi ultimi casi le dosi hanno iniziato a essere consegnate per essere somministrate direttamente dall’interno.

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