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Vaccini Astrazeneca, ad aprile ne arriveranno il 65% in meno. Toti: «Tutto da riprogrammare»

Il governatore: «Riceveremo da Astrazeneca circa 60mila vaccini in meno di quelli previsti. Questo non vuol dire che non attiveremo quello che abbiamo già previsto, cioè l’hub alla Fiera, i punti delle farmacie, i medici di medicina generale, ma dobbiamo rivedere tutto»

Nuovi ostacoli in Liguria per il vaccino AstraZeneca. Dopo l'ok dell'Ema la vaccinazioni sono state riaperte, ma la nostra regione riceverà un numero minore di dosi (circa il 66% in meno) rispetto a quelle previste, lo ha spiegato il governatore Giovanni Toti. 

«Ad aprile riceveremo da Astrazeneca circa 60mila vaccini in meno, circa i due terzi in meno rispetto a quelli previsti - ha detto Toti - , come ci ha comunicato il commissario della Protezione civile, pertanto occorre rifare tutti i conti. Il commissario Figliuolo mi ha comunicato che Astrazeneca è in difficoltà con le consegne e forse potrebbero aumentare i vaccini Pfizer e Moderna, ma al momento ancora non lo sappiamo».

«Abbiamo ricevuto la notizia da Roma nel pomeriggio di sabato - ha aggiunto Toti - . Ci rendiamo conto che non è colpa di nessuno, ma noi siamo costretti a riprogrammare per le varie categorie. Per questo ho chiamato il generale Figliuolo e mi ha confermato della difficoltà di Astrazeneca Questo non vuol dire che non attiveremo quello che abbiamo già previsto, cioè l’hub alla Fiera, i punti delle farmacie, i medici di medicina generale, ma dobbiamo rivedere tutto».

Sulla situazione generale della campagna vaccinale il presidente della Regione ha spiegato che nella giornata di sabato sono stati fatti circa 3600 vaccini e che, Astrazeneca permettendo, l'obiettivo è di arrivare a 50.0000 dalla prossima settimana: «È evidente che la notizia della riduzione della consegna delle dose Astrazeneca ha scombinato la programmazione di aprile. Da lunedì comunque inizieranno le vaccinazioni alle categorie prioritarie con i medici di medicina generale e poi aggiungeremo l’hub della Fiera del mare che verrà attivato da lunedì 29 aprile e i punti presso i farmacisti. Ma ricevere la metà dei vaccini previsti è un problema. Io non do colpa a nessuno è evidente che la situazione è molto complicata, ma chiediamo a Draghi di usare tutto il suo peso per stabilizzare le consegne».

Per quanto riguarda, infine, la situazione del covid in Liguria Toti ha analizzato i dati dell'ultimo bollettino: «Abbiamo fatto il punto con tutti i nostri direttori generali sulla pressione ospedaliera che resta tutto sommato moderata, tenendo conto della situazione grave che ci circonda, con tante regioni rosse. Ieri l’Istituto Superiore di Sanità ha dato la Liguria a cavallo tra giallo e arancione, ma considerato che comunque il decreto Draghi non prevede zone gialle sul territorio fino a dopo Pasqua, rimarremo arancioni fino a dopo le festività».

«Dai dati di sabato vediamo che non cresce l’incidenza sul nostro territorio - ha concluso il governatore - abbiamo fatto 4.481 tamponi molecolari e 2748 antigenici per 458 nuovi positivi che sono in linea con l’incidenza del virus. Fortunatamente la diffusione sta scendendo un po’ a Savona dove oggi c’è stata una crescita dei pazienti ospedalizzati. Noi siamo comunque pronti, a sostenere la ASL 2, anche con le aziende sanitarie vicine. Stabili i pazienti negli ospedali, con 10 in più di cui 9 nel savonese, appunto. Mentre sulla ASL 1 Imperiese c’è stata una decrescita dei numeri. Stabili le terapie intensive a 65 e anche per l’ISS siamo sotto la soglia del 30% di occupazione delle terapie intensive che abbiamo a disposizione per i pazienti Covid. Diminuiscono sensibilmente anche i decessi, a quota 5. Un risultato importante derivante dalla campagna di vaccinazione che ha portato a vaccinare la grandissima maggioranza degli ultra 80enni. Ora stiamo chiamando i pazienti fragili per la presenza di comobirdità e su questi dobbiamo fare tutto il lavoro».

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