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Coronavirus e vaccini, a giorni il via alle prenotazioni per over 70

«Arriveremo presto a 50mila vaccini la settimana, un numero molto importante per la nostra regione». Così il Presidente di Regione Liguria Giovanni

Sono iniziate lunedì 15 marzo 2021 in tutte le Asl liguri le vaccinazioni dei medici di famiglia nei 20 centri allestiti in tutta la regione.

Le categorie vaccinate in questa nuova fase vaccinale sono:

  • Persone vulnerabili under 70
  • Personale scolastico, Polizia locale, Uffici giudiziari, Protezione civile under 70
  • Carabinieri, Forze Armate, Polizia di Stato, Polizia Penitenziaria
  • Università (personale docente e non docente).

Proseguono anche le prenotazioni tramite il medico di famiglia per le persone ultravulnerabili under 80, che verranno vaccinate presso le Asl e gli ospedali di riferimento (a domicilio se non deambulanti). In ognuno degli hub vaccinali sono presenti quattro medici per due turni di quattro ore ciascuno, con circa 140 dosi a turno in ogni centro, per un totale di circa 2.800 dosi al giorno.

Le prossime categorie che potranno prendere appuntamento:

  • dal 17 marzo le persone dai 75 ai 79 anni - tramite sportelli Cup o le Asl e aziende ospedaliere, numero verde e portale
  • dal 23 marzo le persone dai 70 ai 74 anni - tramite sportelli Cup o le Asl e aziende ospedaliere, numero verde e portale.

«Credo che nel mese di marzo e di aprile arriverà una buona quantità di dosi. Regione Liguria oggi parte anche con i medici di medicina generale e presto si aggiungeranno altre strutture di sanità privata convenzionata come questa. Le farmacie sono pronte ad iniziare e partiremo anche con il grande hub in Fiera: arriveremo presto a 50mila vaccini la settimana, un numero molto importante per la nostra regione». Così il Presidente di Regione Liguria Giovanni Toti in visita oggi al punto vaccini di Villa Serena di Genova.

«A livello nazionale è stato presentato un piano con delle priorità che condivido - prosegue Toti -. L’esecutivo è insediato da pochi giorni, non si possono pretendere i miracoli, neppure dal presidente Mario Draghi e dal nuovo commissario Francesco Paolo Figliuolo. La situazione è complessa. Io credo che adesso l’emergenza vera, la priorità assoluta, sia quella di dare al Paese un quadro di legge che ci consenta di uscire da questa confusione, che riguarda le responsabilità di chi vaccina e i consensi informati che sono, insieme all’anamnesi, troppo lunghi da acquisire».

«Ieri sera ho affrontato con il ministro Speranza il tema dell’obbligatorietà del vaccino - prosegue Toti -. Si tratta di un tema molto delicato che riguarda le libertà personali, ci si ragionerà nel prossimo futuro. Sicuramente la strumento che serve più rapidamente è uno scudo penale per chi oggi vaccina perché qualche incidente statistico sui grandi numeri c’è e ci sarà. Penso al caso siciliano di un infermiere e di un medico indagati per aver somministrato un vaccino AstraZeneca di cui evidentemente non avevano alcuna responsabilità».

«Il dato secondo cui il 15% degli operatori sanitari ha rifiutato il vaccino riguarda il policlinico San Martino di Genova. Immagino - prosegue Toti - che anche gli altri siano più o meno allineati, soprattutto tra le professioni non mediche c’è stata una parte che ha avuto timore. Io mi auguro che alla luce della campagna vaccinale che prosegue, quel dato possa assolutamente migliorare», conclude Toti.

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