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Profughi ucraini in Italia, Bassetti mette in guardia: "Pochi vaccini, il covid può riprendere forza"

L'infettivologo genovese: "La situazione oltre che disastrosa dal punto di vista  sociale e umanitario, rischia di diventarlo anche sul versante sanitario. Il rischio di una ripresa di forza del covid è più che reale"

Matteo Bassetti, direttore della Clinica di Malattie infettive all'ospedale San Martino di Genova, mette in guardia sui rischi di una ripresa di forza del covid dovuto all'arrivo di uomini e donne in fuga dalla guerra in Ucraina. Rischi legati, secondo il professore genovese, alla scarsa copertura vaccinale del Paese.

"La situazione - scrive l'infettivologo genovese sui propri canali social - oltre che disastrosa dal punto di vista  sociale e umanitario, rischia di diventarlo anche sul versante sanitario. Il rischio di una ripresa di forza del covid è più che reale. Solo un terzo degli ucraini si è infatti vaccinato e la copertura con tre dosi è anche inferiore".

"In questo scenario il virus corre, contagia, muta e uccide - sottolinea Bassetti - e bisogna stare attenti a non sottovalutare il fenomeno. Basta guardare a Hong Kong per capire cosa può avvenire sottovalutando il ruolo dei vaccini con una ripresa di forza del virus. A Hong Kong è infatti record di contagi e di morti legati alla superdiffusione di Omicron. Perché sta avvenendo? Il 40% della popolazione è vaccinato e solo il 22% con tre dosi. Stanno correndo ai ripari vaccinando la popolazione ma è probabilmente troppo tardi. Il virus corre indisturbato".

"Mi auguro che con i profughi ucraini non si commetta lo stesso errore commesso a Hong Kong - conclude il professore - perché sarebbe fatale e pericoloso per tutta Europa. La guerra purtroppo aiuterà il covid a tornare protagonista".

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