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Coronavirus

"Un'ora per voi", da due estetiste genovesi parte l'onda di solidarietà per gli operatori sanitari

L'iniziativa arriva da Sestri Ponente, e consiste nella distribuzione di coupon negli ospedali per regalare trattamenti e sedute a chi lotta contro il coronavirus

La riapertura, per loro, è fissata al primo giugno - queste le linee guida del governo - ma in attesa di ripartire (e con l’incertezza di riuscire a farlo) le estetiste liguri hanno deciso di unirsi e pensare al prossimo. Nello specifico, a chi in queste settimane di emergenza coronavirus non si è mai fermato, e cioè gli operatori sanitari.

L’iniziativa “Un’ora per voi” è stata ideata da Stefania ed Elena, titolari del centro estetico Piccolo Benessere di Sestri Ponente, in collaborazione con Paolo Tazzer e con l’azienda ligure Essensè, ed è finalizzata a prendersi cura del benessere psicofisico di chi ogni giorno lotta con la covid-19: una volta che i centri potranno riaprire, verrano distribuiti coupon con cui verrà donato del tempo a tutti gli operatori sanitari in prima linea per sconfiggere l’epidemia. I coupon verranno distribuiti negli ospedali, e consentiranno a chi lo desidera di prenotare un trattamento o una seduta omaggio.

«Vogliamo dirvi grazie, e per questo, in collaborazione con centri estetici, parrucchieri, massaggiatrici, palestre, psicoterapeuti della Liguria abbiamo deciso di donarvi il nostro tempo», spiegano Stefania ed Elena. Un’iniziativa partita a inizio marzo, che a fine aprile ha già raccolto le adesioni di 2.500 tra estetiste, parrucchieri, massaggiatrici, titolari di palestre e psicoterapeuti.

La situazione in cui si trovano parrucchieri ed estetiste, e in generale i lavoratori del comparto benessere e cura della persona, è molto complessa. Per la riapertura il governo ha scelto il primo giugno, termine che si traduce in tre mesi di inattività che per molti piccoli imprenditori si potrebbero trasformare in una condanna definitiva alla chiusura.

Su questo il presidente della Regione Giovanni Toti - che aveva inizialmente proposto appuntamenti a domicilio, bocciati però dalla categoria - ha chiesto al governo linee guida precise: «Fissiamo distanze, dispositivi, regole precise per riaprire in sicurezza: tenere tutto chiuso a oltranza non è la soluzione, ma sarà la fine per tante attività e tanti lavoratori - ha detto Toti - La Liguria ancora una volta sta dimostrando una solidarietà impareggiabile, il nostro tessuto economico sta cercando di resistere, ma non potrà farlo ancora a lungo».

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