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Coronavirus, Toti: «Forse misure più tenui, Rt in Liguria sceso a 0,9»

Sulle scuole le Regioni chiedono al Governo di non riaprire prima del 7 gennaio

«In Liguria le cose vanno meglio rispetto alla media del Paese, oggi l’indice Rt è allo 0,79, siamo sotto lo 0,8, è il migliore Rt d’Italia». Lo ha detto giovedì sera il presidente della Regione Giovanni Toti facendo il punto sull’emergenza covid, dopo la riunione in video conferenza tra le regioni e il governo, in vista del prossimo Dpcm che verrà firmato il 3 dicembre.

«Da noi trend in discesa, sostanzialmente omogeneo in tutta la regione, di tutti i principali indicatori di rischio: calano infatti gli ospedalizzati, oggi sono meno 49 e calano le terapie intensive ieri erano 123 oggi sono 114, si registra anche un calo dei decessi; 570 sono i nuovi positivi su 5.705 tamponi molecolari a cui si devono aggiungere i tamponi antigenici effettuati nei nostri drive e walk through. Dati che pongono la Liguria all’avanguardia nella discesa dell’epidemia e ci consentono di ridare spazio a quei reparti che hanno sofferto».

Il presidente Toti ha ricordato la chiusura del cosiddetto “Fagiolone” destinato ai pazienti covid e la prossima chiusura, martedì 1 dicembre, della tenda davanti al pronto soccorso del San Martino e ha comunicato che da sabato prossimo l’Evangelico di Voltri non accoglierà più pazienti covid, per essere nuovamente riconsegnato al ponente.

Attivazione nuovo ambulatorio a Pontedecimo

Con l’attivazione del nuovo ambulatorio di Pontedecimo salgono a 38 i punti tampone tra drive e walk through in Liguria a cui si aggiungono gli ambulatori scolastici per i test a studenti, insegnanti e personale. Il presidente Toti ha comunicato che «È prevista inoltre l’apertura tra pochi giorni di altri tre punti per effettuare test rapidi: a Santa Margherita, a Chiavari, a Sestri Levante, grazie alla collaborazione dei Comuni, di Asl 4 e Coop Liguria. Diventeranno così 41 i punti tampone dando vita ad una rete molto capillare».

Conferenza Regioni, verso il nuovo Dpcm

«Oggi c’è stato il primo incontro interlocutorio in conferenza delle Regioni con i ministri Boccia e Speranza per parlare del prossimo dpcm che verrà firmato il 3 dicembre e regolerà il nostro modo di vivere di qui all’anno venturo, soprattutto nel delicatissimo periodo che va dal Ponte dell’Immacolata, passando per il Natale e fino all’Epifania». Ha comunicato il presidente Toti che ha coordinato i lavori della conferenza delle regioni. «Dalle regioni sono arrivati alcuni suggerimenti al governo e alcune richieste univoche - ha detto il governatore - la prima riguarda le scuole medie superiori su cui tutte le regioni, in modo univoco, valutano inopportuna, soprattutto alla vigilia delle festività, e in assenza di un programma di scaglionamento degli ingressi a scuola e di un trasporto pubblico adeguato».

«Sulla scuole, tutte le regioni hanno suggerito al governo di procrastinare al 7 gennaio la riapertura della didattica in presenza, per evitare il rischio di aumento dei contagi che impatterebbe sulle nostre strutture ospedaliere. In questo momento è in corso anche un confronto tra l’Istituto Superiore di Sanità, il Comitato tecnico scientifico e i tecnici regionali sui 21 parametri di rischio per capire se nel prossimo decreto potranno essere adottate misure più snelle e duttili».

Discussione anche sul tema degli impianti di risalita. Su questo i ministri Boccia e Speranza hanno confermato la trattativa a livello europeo e nelle prossime ore dovrebbe essere definito un quadro d’insieme, tenendo conto che molti comprensori sciistici sono a cavallo tra più nazioni ed è necessario valutare con molta attenzione.

Toti ha comunicato che all’incontro di oggi, tra regioni e governo, ne seguiranno altri in vista del varo del nuovo dpcm. «Una conferma positiva – ha concluso - è arrivata dall’intervento del ministro Speranza che ha parlato di un’Italia caratterizzata da una curva in discesa del contagio, intorno all’1 come fattore di rischio».

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