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Coronavirus Torriglia

Torriglia, in casa di riposo positivo il 60% del personale. Lo sfogo del sindaco: «Da Asl niente comunicazioni ufficiali»

Il primo cittadino Maurizio Beltrami fornisce un quadro della situazione sanitaria nel piccolo Comune della val Trebbia: «Non riusciamo ad avere aggiornamenti, i casi sono più di quelli comunicati»

In un comune di poco più di duemila abitanti, il sindaco è molto più di un amministratore, sopratutto in epoca di emergenza coronavirus: è il punto di riferimento, l’autorità e l’incarnazione della responsabilità, e a Torriglia il compito è affidato a Maurizio Beltrami, presidente della Croce Rossa di Torriglia orma da oltre vent’anni.

Beltrami è sindaco di Torriglia dal 2010, e il suo è lo sfogo dell’amministratore di un piccolo comune che deve fare i conti con una mancanza di comunicazione, in tema di contagio e gestione della situazione. Un problema, quello di agire senza dati ufficiali, che hanno lamentato anche molti altri sindaci di piccoli comuni: «Se mi dovessi attenere alle comunicazioni in termini di contagi e positivi, io sono rimasto all’ultima che è davvero troppo poco veritiera - ha detto secco Beltrami domenica sabato, in un videomessaggio indirizzato a tutti i cittadini di Torriglia - Non riusciamo ad avere aggiornamenti sui dati e mi sono stancato, quindi comunico i dati che sono di mia conoscenza per contatto diretto con famiglie e persone che mi hanno informato».

Beltrami ha stimato in una cinquantina le persone positive o in attesa di tampone perché con sintomi o perché contatti stretti di positivi. E la situazione più complessa e critica è quella della casa di riposo Don Candido Garbarino, dove il 60% del persone è risultato positivo: «Alla casa di riposto abbiamo la situazione più drammatica - spiega il sindaco di Torriglia - il personale positivo si è dovuto fermare e sono rimasti pochissimi ad assistere gli ospiti. E anche tra queste persone ci sono dei positivi che vengono sottoposti a tamponi grazie anche al medico che si sta impegnando per farli».

Tra sabato e domenica, la Croce Rossa ha organizzato una serie di trasferimenti in ambulanza ad altre strutture per gli ospiti risultati positivi: impossibile assisterli senza oltre la metà del personale, e la mancanza di comunicazioni da parte di Regione e Asl non aiuta a gestire l’emergenza.

«La situazione non è confortata dai dati ufficiali, ma da quelli che ho io - dice ancora Beltrami - io dovrei attenermi rigorosamente alle comunicazioni ufficiali, ma sono talmente poco credibili che diventa complicato e imbarazzante continuare in questo modo. Come Anci abbiamo chiesto di poter far accedere i sindaci al programma Polis per poter vedere la reale situazione delle positività sul territorio in modo da non gravare l’ufficio igiene di via Frugoni, ma non abbiamo ancora ricevuto risposta».

A Torriglia sono stati attivati i servizi sociali per aiutare le persone che sono in quarantena e non riescono a fare la spesa, e il sindaco, come rappresentante della Croce Rossa, ha seguito in prima persona i trasferimenti dalla casa di riposo: «Quando non ho dati, numeri e comunicazioni non comunico niente perché non ho niente da comunicare, non perché voglio omettere qualcosa - conclude - Ricordiamoci tutti che il virus non è uno scherzo, è una cosa pericolosissima, cerchiamo tutti di fare la nostra parte». 

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