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Coronavirus, Bassetti: «Probabile terza ondata»

«Meglio ci comporteremo già da ora e non solo nelle festività, minori saranno i contagi e i problemi ospedalieri post-natalizi», è l'invito del direttore della clinica di malattie infettive dell'ospedale San Martino

Mentre non si arrestano le polemiche per le regole stringenti imposte dal nuovo dpcm, che sia sensato non allentare la presa e mantenere ancora tutte le precauzioni del caso lo spiega anche Matteo Bassetti, direttore della clinica di malattie infettive dell'ospedale San Martino.

«Il Professor Roberto Battiston - scrive Bassetti - ha fatto une precisa e dettagliata analisi sull'evoluzione del contagio da SarsCov-2 in Italia negli ultimi 10 mesi. Ha finalmente chiarito che l'estate e i suoi eccessi hanno solo parzialmente contribuito all'aumento dei casi di questo autunno/inverno. Ciò che ha fatto da moltiplicatore è stato il ritorno alla vita normale e produttiva della fine di settembre fatta di scuola, trasporti affollati e altre attività correlate. Sarebbe ora di finirla di continuare a dare tutta la colpa della seconda ondata a chi è andato giustamente in vacanza. Non è dando la colpa a uno o all'altro che si risolve il problema, ma cercando di imparare da eventuali errori commessi per non commetterli nuovamente».

«Che ci sarà una terza ondata è molto probabile - prosegue Bassetti -, anche perché a gennaio si mischieranno le infezioni da SarsCoV-2 con l’influenza stagionale. Occorre quindi porre particolare attenzione ai nostri comportamenti individuali: meglio ci comporteremo già da ora e non solo nelle festività, minori saranno i contagi e i problemi ospedalieri post-natalizi».

«Anche oggi qui al San Martino abbiamo numerose dimissioni e complessivamente la situazione clinica dei pazienti Covid va meglio rispetto a 2-3 settimane fa - conclude Bassetti -. In molte regioni la situazione continua a migliorare e sono orgoglioso che la mia Liguria sia una di quelle che ha lavorato meglio negli ultimi due mesi. Indice RT tra i più bassi d’Italia e ospedali che si stanno piano piano svuotando grazie alle dimissioni e alla collaborazione tra ospedale e territorio. Complimenti a tutti quelli che hanno lavorato duramente per ottenere questi importanti risultati».

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