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Scuole, al via i test rapidi sul coronavirus: si inizia dal Deledda

Da venerdì mattina la squadra della Asl è in via Bertani per sottoporre a tampone antigenico gli studenti, gli insegnanti e il personale. Dalla settimana prossima saranno attivate altre due squadre

«Eseguiti 180 tamponi, solo un ragazzo risultato non-negativo». Così Luigi Carlo Bottaro, direttore generale della Asl3, durante la consueta conferenza stampa in Regione di venerdì 9 ottobre.

Il professore, oltre ai dati sui test rapidi alla Commenda (7% casi positivi su 1400) ha riferito sul'avvio della compagna di controlli negli istituti scolastici genovesi: «Dalla settimana prossima con altre due squadre potremo arrivare a 5-600 test al giorno». 

I primi test rapidi sul coronavirus condotti da Asl 3 nelle scuole, sono partiti questa mattina alle 9 in via Bertani, davanti all’istituto Deledda.

La task-force Asl3 dedicata alle scuole, composta da tre squadre appositamente formate di medici, infermieri e operatori socio sanitari del Gruppo Scuola Consultoriale Asl3, interverranno sia per lo screening sia, in caso di necessità, per emergenze legate alla pandemia. Il test, che consente di rilevare una eventuale “non negatività” in una media di 6-8 minuti, aiuta a individuare casi potenzialmente positivi e a sottoporli al tampone vero e proprio che conferma senza ombra di dubbio la positività al coronavirus.

Il Deledda è stato scelto alla luce degli assenti, oltre il 25%: circa 750 ragazzi e 90 tra insegnanti e operatori potranno sottoporsi al test direttamente all'interno delle strutture, «un modo per tranquillizzare gli studenti e le famiglie e dare risposte rapide, isolare e prendere in carico prontamente eventuali casi positivi e contenere i contagi, in un’ambiente come la scuola che merita il massimo della nostra attenzione», ha detto il presidente della Regione Giovanni Toti.

FOTO | Coronavirus, al Deledda si parte con i test rapidi nelle scuole

Al test possono sottoporsi gli studenti maggiorenni, gli insegnanti e il personale Ata, mentre per i minori è necessaria un’autorizzazione da parte della famiglia. L’obiettivo (e la speranza) è di individuare il prima possibile eventuali casi positivi effettuando test di massa, contenendo così il contagio all’interno del mondo della scuola da dove, potenzialmente, potrebbe poi espandersi anche tra le mura di casa.

«Negli ospedali la situazione è sostanzialmente stabile, con soli tre ricoveri in più. La pressione sulle terapie intensive è ancora debole - ha sototlineato Toti, parlando di risposta alla pandemia e alla crescita dei nuovi casi - stiamo lavorando affinché non aumenti, ma se ciò dovesse accadere siamo comunque pronti ad aumentare in poche ore i posti letto di media e alta intensità di cura per poter dare a tutti i pazienti le cure di cui avessero bisogno. Lavoriamo giorno e notte per contenere l’epidemia».

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