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Coronavirus

Covid, Bassetti: «Tamponi a Natale per stare tranquilli? Un errore»

L’infettivologo genovese boccia l’ipotesi di ricorrere al test - rapido o tradizionale - per salvare pranzi e cenoni

“Fuorviante” fare tamponi prima di pranzi e cene di Natale: la conferma arriva dall’infettivologo genovese Matteo Bassetti, che ha confermato quanto altri colleghi vanno dicendo ormai da giorni. E cioè che non basta un tampone per salvare pranzi e cene natalizi e prevenire il contagio, perché il risultato fornito a stretto giro dal test - soprattutto quello rapido - non azzera il rischio. 

«Già abbiamo fatto l’errore quando al ritorno dalle vacanze, abbiamo fatto i test a della gente che due giorni dopo è diventata positiva - ha ricordato Bassetti - Evitiamo di dare false patenti di negatività che non servono a granché. I test devono essere usati in caso di contatto certo o di sintomi, non devono essere visti come un liberi tutti, altrimenti rischiamo di fare più danno che beneficio».

L’infettivologo genovese, a capo della clinica Malattie Infettive del San Martino, ha quindi fatto un esempio pratico: «Se per esempio faccio il test il 24 dicembre ed è negativo posso andare il giorno di Natale dai miei genitori anziani ed essere sicuro di essere negativo? Assolutamente no». Risultare negativi al test non fornisce infatti la certezza matematica di non avere contratto il virus, soprattutto a stretto giro.

«Sarà molto meglio avere alcune accortezze: attenzione massima sempre - prosegue Bassetti - in particolare nei giorni che precedono il Natale e poi nel momento della festa: mascherina Ffp2 magari per i nonni, distanziandosi e cercando di essere rapidi, aprendo le finestre (compatibilmente con il freddo) il più possibile. Evitiamo baci e abbracci. Il Natale è sacro e va comunque festeggiato. In sicurezza. Ma va festeggiato».

In chiusura, Bassetti ha ribadito la sua posizione sul vaccino per il coronavirus: accelerare i tempi «perché in Italia stiamo ancora camminando», e poi «sapere quando, come e chi ci vaccinerà (altri Paesi lo sanno già e da lunedì prossimo si inizia)», e ancora «vaccinare sia chi non ha mai fatto l'infezione da SarsCoV-2 sia chi l'ha già fatta. Quindi anche chi ha già gli anticorpi anche perché non si sa per quanto tempo durino». Chiedendo poi una posizione netta: «Basta essere ambigui sui vaccini: o si è a favore o contro. I "forse", i "se" e i "ma" quando ci si esprime pubblicamente, non aiutano».

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