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Vaccini: ok del governo a Sputnik. Berrino: "200mila russi tornano in Liguria"

Soddisfatto l'assessore regionale, anche Coldiretti ha commentato: "La riapertura costituisce un punto chiave di ripartenza per il settore, si tratta di turisti 'spendaccioni', con un’elevata capacità di acquisto che ammontava prima del covid a quasi un miliardo di euro"

Gianni Berrino, assessore regionale al turismo di Fratelli d'Italia, ha accolto con soddisfazione la decisione del governo di riconoscere come valido in Italia, per ottenere il green pass, anche il vaccino russo Sputnik. "Porterà una fondamentale boccata d'ossigeno al comparto turistico nazionale e ligure in particolare".

"In Liguria - spiega Berrino - i turisti russi prima del covid rappresentavano un'importante fetta di mercato con oltre 200 mila presenze registrate nelle nostre strutture ricettive nel 2019: li invitiamo a tornare a passare le vacanze da noi, troveranno strutture ancora più belle".

Il provvedimento varato dal Consiglio dei Ministri consente l’arrivo degli stranieri con certificati di guarigione o vaccinali da più di sei mesi, compresi quelli ottenuti con Sputnik, o con altri vaccini non autorizzati dall'Italia con l'esito negativo di un tampone effettuato 48 ore prima se antigenico o 72 se molecolare. Anche Coldiretti Liguria ha accolto con soddisfazione la decisione: "Una misura essenziale - si legge in una nota - dopo che lo scorso anno gli arrivi dalla Russia erano praticamente azzerati. Una bocca boccata di ossigeno per settore turistico che ha registrato un crack di oltre 10 miliardi di euro nel 2021 rispetto a prima della pandemia: in Liguria il turismo russo ha da sempre costituito un’ampia fetta degli arrivi provenienti dall’estero, con un tendenza in costante crescita fino al 2019. Nel periodo pre-covid il mercato turistico russo era addirittura diventato, per Genova, il terzo dopo quelli francese e tedesco, con gli arrivi spinti dal mix di paesaggio costiero e montano che la Liguria offre, dalla storia e la cultura (anche culinaria) della regione, dalla vicinanza con grandi outlet per lo shopping firmato e dalla presenza di luoghi rinomati a livello mondiale come Portofino e le Cinque Terre"

“Per la Liguria la riapertura ai turisti russi costituisce un punto chiave di ripartenza per il settore, - affermano Gianluca Boeri presidente Coldiretti Liguria e Bruno Rivarossa delegato confederale - non solo perché la Russia era il terzo paese che garantiva maggiore affluenza nel periodo pre-pandemia, ma anche perché si tratta di turisti 'spendaccioni', con un’elevata capacità di acquisto che ammontava prima del covid a quasi un miliardo di euro. I visitatori erano disposti a spendere per alloggio, divertimenti, shopping, ma soprattutto per le eccellenze culinarie della nostra regione che venivano spesso anche portate a casa come souvenir. Questa misura avrà effetti notevoli sulla nostra economia e potrebbe risultare determinante per i nostri agriturismi che, purtroppo, non sono ancora riusciti a ripartire del tutto e dove gli stranieri rappresentavano oltre il 40% delle presenze totali prima della pandemia”.

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