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Spostamenti tra regioni, chiesta un’altra proroga. Toti: «Almeno per le prime due settimane di marzo»

Il presidente della Regione Liguria conferma la linea tenuta anche a metà febbraio, il 5 marzo scade l’ultimo dpcm

Spostamenti tra regioni vietati almeno sino alla metà di marzo: è la richiesta che i governatori hanno avanzato domenica sera durante il vertice governo-Regioni, quello che precede il primo Consiglio dei ministri del governo Draghi.

La richiesta era praticamente scontata: con l’aumento della circolazione delle varianti del coronavirus, l’apertura dei confini regionali complicherebbe una fase in cui tutte le Regioni stanno accelerando sulla campagna vaccinale per mettere in sicurezza quante pi persone possibili, e la linea della prudenza sembra prevalere anche tra i più ottimisti.

Lo stesso Toti sabato aveva auspicato una revisione del meccanismo di assegnazione delle zone di rischio, chiedendo al governo maggiore flessibilità sul territorio interessato dall’assegnazione dei colori (non solo su base regionale, ma anche provinciale e cittadina) e istituire non una zona arancione in tutta Italia, ma una zona gialla su cui intervenire in caso di necessità.

A queste richieste si aggiunge della di modificare i parametri presi in considerazione sempre per l’assegnazione dei colori sulla base del rischio, puntando maggiormente sui sintomi dei contagiati e sul numero di ricoverati: una maggiore flessibilità e apertura chiesta da tempo, da cui sono però esclusi - appunto - gli spostamenti tra regioni.

A oggi pare che ormai certa la proroga almeno sino al 5 marzo, giorno in cui scadrà l’ultimo dpcm firmato da Giuseppe Conte, lo stesso che stabilisce le modalità di ingresso nelle varie zone di colore. Al nuovo premier Draghi dunque il compito di rivedere il meccanismo in una ricorrenza particolarmente significativa per l’italia, quella del primo lockdown: tra le ipotesi al vaglio c’è una proroga del divieto di spostamento tra regioni sino al 15 marzo o addirittura sino a lunedì 5 aprile, per “inglobare” anche la Pasqua.

«Le Regioni hanno già dato parere favorevole a una proroga - ha detto Toti - almeno per le prime due settimane di marzo, soprattutto per gli allarmi legati alle varianti. Ci aspettiamo che venga confermato almeno sino al 5 marzo, poi ne riparleremo anche per la scadenza del dpcm».

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