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Vaccino, sottosegretario alla Salute Costa: "L'obbligo non è all'ordine del giorno"

L'esponente di Noi con l'Italia ha twittato: "Bellissimo vedere così tante persone in attesa di ricevere il vaccino a Genova"

Il sottosegretario alla Salute Andrea Costa posta una fotografia della coda al centro vaccinale del Teatro della Gioventù e twitta: "È bellissimo vedere così tante persone in attesa di ricevere il vaccino. Ancora una volta gli italiani faranno la differenza! Sconfiggiamo il virus insieme!".

L'esponente politico di Noi con l'Italia ha partecipato, venerdì 3 dicembre, alla Giornata nazionale delle farmacie e a margine dell'evento a Genova si è espresso sull'obbligo vaccinale: “Ad oggi non è un tema all’ordine del giorno. Noi abbiamo deciso di instaurare un rapporto di fiducia con i cittadini - ha spiegato il sottosegretario alla Salute - che ha dato ottimi risultati, siamo il secondo Paese europeo per quanto riguarda la percentuale dei vaccinati".

Quella di via Macaggi è la fotografia del popolo italiano per Andrea Costa, un insieme di cittadini che decide di vaccinarsi e l'obbligo per ora rimane solo per alcune categorie già decise: "L’Italia comunque, rispetto ad altri Paesi europei, ha già affrontato il tema dell’obbligatorietà del vaccino facendo delle scelte, siamo stati i primi a introdurlo per i lavoratori della sanità e dal 15 dicembre sarà esteso anche a forze dell’ordine e personale scolastico. Dopodiché valuteremo i dati dell’epidemia, degli accessi negli ospedali, e siamo pronti anche ad altre valutazioni, ma ad oggi credo che dobbiamo proseguire sulla strada che abbiamo iniziato”.

Il sottosegretario Costa in serata è stato invitato anche al punto stampa sul coronavirus in Liguria dal presidente Toti, dove si è soffermatato sul tema del vaccino under12: "Questo mese sarà un mese importante perché inizieremo anche la vaccinazione dei più piccoli e su questo mi auguro che la politica si assumi una grande responsabilità e cioè quella di non trasformare questo tema in un tema da dibattito, da confronto politico".

"Dobbiamo prendere atto di quelle che sono le indicazioni della scienza, dobbiamo rinnovare ogni giorno piena fiducia nella scienza e dobbiamo dire con chiarezza che se un vaccino è stato approvato significa che i primi a beneficiarne sono coloro che il vaccino lo ricevono quindi guai a far passare il messaggio che dobbiamo vaccinare i più piccoli per proteggere gli adulti, non è così. Dobbiamo vaccinare i più piccoli perché anche i più piccoli hanno bisogno di essere protetti da questo virus. É un tema delicato, ma lo dobbiamo affrontare con prudenza e allacciando un rapporto di fiducia con i genitori, contando con la collaborazione dei medici pediatri che c’è già stata e quindi sono convinto che questa volta il senso di sensibilità degli italiani preverrà ".

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