Covid, Liguria in zona arancione ma "virtuosa" in termini di ricoveri: ecco perché
La regione finisce nella zona di rischio intermedio per la circolazione aumentata del virus, ma la situazione negli ospedali resta sotto controllo, tanto da spingere il San Martino a dare una mano all’Abruzzo, in difficoltà
La Liguria passa in zona arancione da lunedì 15 marzo per l’aumentata circolazione del virus, ma resta di fatto in zona gialla per quanto riguarda esclusivamente la situazione negli ospedali.
I numeri dei ricoveri, che si tratti di terapie intensive o di media intensità, restano infatti sotto la soglia di guardia. Il numero di persone ricoverate ormai da settimane varia di poche unità (in più o in meno), con i nuoti ricoveri che fanno fondamentalmente il paio con le dimissioni, e le percentuali stabilite dal ministero per la soglia di guardia restano fondamentalmente distanti.
La circolazione del virus e delle sue varianti - l’inglese è ormai dominante in Liguria - non sembrano insomma incidere sugli ospedali, quantomeno non in modo pesante. La spiegazione va ricondotta a diversi fattori, come spiegato anche da Angelo Gratarlo, responsabile del Dipartimento regionale Emergenza Urgenza, che ha ammesso venerdì che «la settimana è stata un po’ più complicata delle altre, come previsto visto l’aumento della circolazione virale» chiarendo però che l’aumento dei ricoveri non è mai stato preoccupante ed è legato principalmente alla situazione, ormai rientrata, nei distretti di Ventimilgia e di Sanremo.
Liguria "accerchiata" da regioni rosse
Il cluster del ponente insieme con i confini liguri - la regione è affiancata da regioni praticamente tutte rosse, proprio come a inizio pandemia - hanno contribuito a far alzare il numero dei ricoverati. Ma l’aumento è rimasto contenuto in primis grazie alle restrizioni mirate disposte dalla Regione per il ponente.
«Contiamo inoltre su un’organizzazione ospedaliera che ormai da un anno permette di assorbire movimenti in termini di richieste anche da parte delle altre Asl o ospedali - ha spiegato Gratarola - quando ce n’è una in difficoltà un’altra va in soccorso».
I vaccini per gli over 80
La vaccinazione degli over 80, inoltre, ha “tagliato fuori” una buona fascia di popolazione maggiormente a rischio: «Gli ultraottantenni sono quelli che necessitano maggiormente di ricoveri ospedalieri e terapia intensiva - ha aggiunto Gratarola - Abbiamo quindi sempre persone malate, ma in condizioni meno critiche e che rispondono meglio alla terapia».
In Liguria non è mai stata superata la soglia del 40% stabilita a livello ministeriale per il passaggio in arancione, e nemmeno quella del 30% delle terapie intensive: a incidente maggiormente nell’oscillazione tra giallo e arancione è l’Rt, che nella nostra regione si aggira sempre intorno all’1. E la dimostrazione della buona situazione negli ospedali arriva anche dalla decisione di rispondere a una richiesta di aiuto.
Liguria in soccorso dell'Abruzzo
«La buona gestione dei posti letto con mutuo sostegno tra Asl e ospedali ha portato venerdì a dare una mano a una regione particolarmente in difficoltà, l’Abruzzo - ha detto Gratarola - La regione ha chiesto aiuto ad altre regioni e noi abbiamo risposto accogliendo una paziente al San Martino da Pescara, la cureremo qui. Mi pare questo un segnale che la nostra regione ha fatto bene, e di tutto, per mettere in sicurezza i liguri e dare una mano ad altre regioni».