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Il finto padre separato, lo "smemorato", il "maratoneta": ancora sanzioni per violazione del dpcm

La polizia prosegue insieme con le altre forze dell'ordine nel controllo del territorio, e in alcuni casi le giustificazioni fornite da chi è sorpreso in giro sono decisamente fantasiose

Anche se gli spostamenti sono rimasti sotto controllo nel weekend di Pasqua, e il messaggio ai genovesi sembra essere arrivato forte e chiaro, i controlli in città sul rispetto delle misure governative anti coronavirus non si allentano. E capita che le giustificazioni fornite alle forze dell'ordine sfiorino l'inverosimile, o siano vere e proprie bugie.

Un esempio è il caso del 40enne genovese che martedì pomeriggio è stato sorpreso in via Buozzi, in auto, dai poliziotti del commissariato di Pré. Senza autocertificazione, ha detto di avere appena accompagnato il figlio alla metro per riaffidarlo alla madre, da cui si era separato. Gli agenti hanno quindi estratto il modulo per compilarlo con lui, ma poco prima di firmarlo l'uomo ha ammesso di essersi inventato tutto, e di non avere né moglie né tantomeno un figlio da riportare a casa. 

Qualche ora prima in via Brigata Liguria è stato il turno di un 37enne albanese, che ai poliziotti ha riferito di essersi spostato da Voltri sino in centro per "cambiare un assegno in banca": per lui è scattata la sanzione, così come per il 19enne genovese che poco dopo le 19, a Sestri Ponente, ha riferito agli agenti di essere di ritorno dal luogo di lavoro, ma non è poi stato in grado di fornire né il nome della ditta, né il numero di telefono né l'indirizzo o un contatto utile per verificare l'affermazione.

L'ultima sanzione di martedì è scattata in piazza Caricamento in nottata: i poliziotti hanno notato un 25enne di origini senegalesi che ha sostenuto di essere uscito di casa per "fare una passeggiata", scrivendolo anche sul modulo di certificazione. Peccato che la residenza fosse a Rivarolo: una passeggiata da 7 chilometri che gli è costata la sanzione.

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