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Coronavirus

San Martino, chiusa la tenda per il triage covid all'ingresso

Dopo mesi in cui ha accolto pazienti con sintomi da coronavirus, la struttura montata dalla Protezione Civile sarà rimossa. a giorni chiuderà anche il reparto covid di Pneumologia

A inizio marzo era stata montata per accogliere i pazienti con sintomi da coronavirus ed evitare di farli entrare direttamente in ospedale. A distanza di quasi 4 mesi, dopo centinaia di pazienti visitati, la tenda triage davanti all’ospedale San Martino è stata chiusa.

A confermarlo è stato il presidente della Regione, Giovanni Toti, che ha fatto visita al policlinico - hub regionale per la gestione dei casi covid-19 in Liguria - insieme con l’assessore alla Sanità, Sonia Viale: «Nei momenti più duri dell'emergenza Covid in questa tenda di primo soccorso, montata dalla nostra Protezione Civile, entravano 100 pazienti al giorno - ha detto Toti - Oggi finalmente l’abbiamo chiusa. E il merito è di queste persone, a cui vogliamo dire grazie per il grande lavoro svolto giorno e notte in prima linea. Rimarrà ovviamente l'accesso riservato per i casi sospetti perché la guardia deve rimanere sempre alta ma finalmente la Liguria sta uscendo da questo incubo».

Che il trend del contagio in Liguria stia calando non lo dicono solo le istituzioni, ma anche i numeri. Calano i nuovi positivi, che nella stragrande maggioranza dei casi sono asintomatici, e si riducono drasticamente i ricoveri in ospedale, e presto chiuderà anche un latro reparto covid al San Martino, quello di Pneumologia.

«Pochissimi nuovi casi, le strutture si stanno progressivamente svuotando - ha confermato Matteo Bassetti, direttore della Clinica Malattie Infettive dell'Ospedale San Martino, tornando a parlare delle terapie: «Il cortisone, che noi abbiamo utilizzato per primi, è stato sdoganato da uno studio dell'Università di Oxford su 11mila pazienti presentato ieri, che dimostra che il cortisone riduce la mortalità del 30%. Per il Remdesivir è stato dimostrato, su uno studio pubblicato su Nature pochi giorni fa, che riduce significativamente la progressione verso la polmonite nel macaco, un ulteriore risultato che si somma ad altri studi che hanno già indicato chiaramente l'utilità del farmaco: e a Genova siamo stati tra i primi a lanciarlo e a chiedere ad Aifa di poterlo utilizzare. Anche per il Tocillizumab, farmaco sul quale abbiamo creduto fin dall'inizio, continua a ricevere importanti conferme dalla comunità scientifica». 

Sulla temuta seconda ondata di coronavirus, prevista per l’autunno, Bassetti resta ottimista: «Ne sento parlare come se dovesse essere uguale alla prima - ha chiarito - Non la chiamerei ondata ma una fase nella quale imparare a convivere meglio con il virus: siamo molto più preparati di tre mesi fa, abbiamo molti più strumenti. Se si ripresenteranno dei casi in autunno saremo pronti come sistema a intercettarli e curarli al meglio, e ci auguriamo che un eventuale nuovo focolaio epidemico non abbia le caratteristiche dei precedenti».

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