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Covid, Genova maglia nera per i contagi sul lavoro: il 40% dei decessi tra il personale sanitario

Lo spaccato emerge dal rapporto Inail appena presentato, aggiornato al 31 dicembre 2020, secondo cui i contagi tra Genova e provincia sono oltre 3.400

Genova maglia nera in Liguria per contagi da coronavirus sul posto di lavoro.

Lo spaccato emerge dal rapporto Inail appena presentato, aggiornato al 31 dicembre 2020, secondo cui i contagi da coronavirus sul luogo di lavoro a livello nazionale hanno ormai superato la soglia dei 131.000 casi, e la Liguria , con 5.436 casi, rappresenta il 4,1% degli infortuni sul totale nazionale.

Scendendo nel dettaglio, della totalità dei casi 3.731 sono donne (68,6%), mentre 1.705 (31,4%) sono uomini. La provincia di Genova, dove si registrano 3.455 casi, di cui 2.370 donne (68,5%) e 1.085 uomini (31,5%), è dunque “maglia nera” in regione, con un’incidenza del 63,6% sul dato della Regione.

Inail ha effettuato due rilevazioni tra novembre e dicembre, e rispetto a quella del 30 novembre le denunce di infortunio sul lavoro da covid-19 sono aumentate di 790 casi (+17,0%), di cui 587 avvenuti nel mese di dicembre, 154 a novembre, i restanti casi sono riconducibili ai mesi precedenti.

L’aumento ha riguardato tutte le province pur spiccando per intensità del fenomeno, in termini assoluti Genova e in termini relativi La Spezia. L’analisi nella regione per mese mostra un andamento dei contagi professionali molto simile al dato medio nazionale per tutto il periodo, con incidenze lievemente più elevate tra aprile e settembre, un picco ad ottobre (23% dei contagi rispetto al 17% nazionale) e un ridimensionamento della curva negli ultimi due mesi.

Sul fronte categorie più colpite, la maggioranza dei casi positivi tra i tecnici della salute si registra tra gli infermieri (83,9%), il 5,4% tra fisioterapisti. Tra le professioni qualificate nei servizi sanitari e sociali il 99,9% sono operatori sociosanitari, mentre tra gli impiegati addetti alla segreteria e agli affari generali sono tutti impiegati, assistenti e addetti con ruoli amministrativi e di segreteria.

Tra le professioni qualificate nei servizi personali e assimilati il 48,7% sono assistenti ed accompagnatori per disabili in istituzioni, il 28,3% operatori socio assistenziali.

Denunce

La gestione Industria e servizi registra la stragrande maggioranza delle denunce (96,9%), seguono la Navigazione (1,7%), la gestione per conto dello Stato (Amministrazioni centrali dello Stato, Scuole e Università statali: 1,3% di casi) e la gestione Agricoltura (0,1%).

L’82,3% delle denunce codificate per settore di attività economica (Ateco) riguarda gli ospedali, le case di cura e di riposo del settore “Sanità e assistenza sociale” (68,4% delle denunce) e gli organi preposti alla sanità, come le Asl, dell'”Amministrazione pubblica” (13,9%).

Le professionalità più colpite sono infermieri, medici, operatori socio sanitari e ausiliari ospedalieri, mentre nel settore del commercio, presente con il 4% delle denunce, i più colpiti sono gli addetti alle vendite (oltre la metà dei casi), a seguire il personale adibito a funzioni amministrative e di segreteria. Il settore del noleggio e servizi alle imprese registra il 3,1% delle denunce codificate: gli addetti alle pulizie e alla disinfezione sono tra i lavoratori più colpiti.

Decessi

Sul fronte dei decessi, il 90% riguarda il comparto Industria e Servizi decessi. I settori di attività economica (Ateco) più colpiti sono la sanità e assistenza sociale (la metà dei decessi codificati) e le costruzioni (poco meno del 30%).

Oltre il 40% dei decessi coinvolge il personale sanitario medici, infermieri, operatori-sanitari, ausiliari.

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