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Rapallo, la farmacia comunale diventa punto di vaccinazione. Crivello: «Lo si faccia anche a Genova»

Il Comune del Tigullio ha annunciato che è stato avviato l’iter previsto dall’accordo tra Regione, farmacie private e farmacie comunali. Il consigliere di opposizione chiede che venga applicato anche nel capoluogo ligure

La farmacia comunale di Rapallo ha avviato l’iter per l’organizzazione di un Punto di Vaccinazione Territoriale per l’esecuzione delle vaccinazioni contro il coronavirus, così come previsto dall’accordo tra Regione Liguria, farmacie private e comunali. 

Ottenuta l’approvazione (in qualche giorno) le sedute vaccinali si svolgeranno nella sede della Pubblica Assistenza Volontari del Soccorso Sant’Anna, che diventerà uno dei siti in cui i cittadini potranno scegliere di farsi vaccinare: «Questo è un progetto che mi rende particolarmente orgoglioso e in cui credo fermamente - ha detto il consigliere con incarico alla Sanità, Salvatore Alongi - La Liguria è stata la prima regione a rendere operativa la collaborazione tra sistema sanitario e farmacie e la volontà dell’amministrazione comunale di Rapallo è quella di offrire un concreto contributo. L’obiettivo rimane accelerare le vaccinazioni dei nostri concittadini per metterli in sicurezza nel minor tempo possibile».

L’amministrazione di Rapallo è tra le prime a scegliere di trasformare le farmacie comunali in punti di vaccinazione dopo che martedì è partita la campagna all’interno delle farmacie. E a Genova il consigliere Gianni Crivello ha chiesto che il sindaco Marco Bucci prenda in considerazione l’ipotesi di farlo anche per le 8 farmacie comunali del capoluogo ligure.

«Rappresentano un presidio e un servizio di grande qualità - ricorda Crivello - Nel corso degli anni, oltre a una stabilità economica, le “nostre” farmacie hanno garantito una serie di prestazioni importanti per la comunità, assicurando l’apertura con grande continuità, anche durante le festività, grazie ad un personale che opera con passione, competenza e professionalità. Il processo di riorganizzazione e flessibilità del lavoro ha dato ottimi risultati, nel recente passato, in termini di ricavi e margini operativi ed economici, una ragione in più per utilizzarle e coinvolgerle. Non è pensabile che tali strutture, e con esse il personale, in una fase così delicata, in cui tutte le forze sono chiamate a dare il massimo, restino escluse da questo straordinario sforzo teso a valorizzare e sostenere la sanità pubblica».

A oggi le farmacie liguri che aderiscono al protocollo per la vaccinazione sono 52, in forza ridotta per andare incontro al flusso ridotto dei vaccini. Entro la metà di aprile, compatibilmente con l’attivo del vaccino Johnson & Johnson, dovrebbero salire a un centinaio, con l’obiettivo di arrivare a 150 e di consentire agli stessi farmacisti di vaccinare (ora sono affidati ai medici) previo corso di formazione.

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