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Giovedì, 28 Marzo 2024
Coronavirus

Il dilemma quarta dose, Bassetti: "Oggi non la farei con questo vaccino"

Italia e Germania chiedono che l'Ue raccomandi il secondo booster a tutti gli over 60. Per Pfizer la quarta dose è necessaria, ma il professore genovese ha già criticato queste prese di posizione

Giornate significative nel racconto di questi ultimi due anni di pandemia, quelle del 31 marzo e dell'1 aprile. Il perché, con tutti i chiarimenti del caso, lo spieghiamo qui. Nel momento in cui si allentano le restrizioni e l'accesso ai locali all'aperto diventa libero, senza più green pass, il pensiero va anche a quello che sarà più avanti. Intanto per quanto riguarda le vaccinazioni.

"Torniamo gradualmente alla normalità ma senza abbassare la guardia. Quarta dose? Penso sia più ragionevole parlare di un richiamo stagionale del vaccino per il covid, come facciamo per quello dell'influenza". Così il presidente della Regione e assessore alla sanità, Giovanni Toti, sui suoi profili social.

"Non farei oggi la quarta dose con questo vaccino. Dopo l'estate vedremo. Con buona pace di chi vorrebbe, senza supporto scientifico, proporla (o forse imporla) a tutta Europa". Questo il parere del direttore della clinica malattie infettive dell'ospedale San Martino, Matteo Bassetti.

Il professore fa riferimento al fatto che, come riporta EuropaToday, Italia e Germania chiedono che l'Ue raccomandi il secondo booster a tutti gli over 60. I ministri europei della Salute, riuniti a Bruxelles, hanno chiesto coordinazione sulla questione della quarta dose per le persone anziane e vulnerabili e hanno incaricato la Commissione di redigere una raccomandazione generale per i gruppi più vulnerabil entro la prossima settimana.

"Oggi vediamo Stati che hanno aperto la quarta dose agli over 75, altri agli over 80, come in Francia, un altro, l'Olanda, agli over 60, altri ancora non l'hanno aperta, quindi questo crea domande legittime", ha spiegato Olivier Véran, il ministro della Salute francese. Posizione condivisa anche dal ministro italiano Roberto Speranza, che in un punto stampa dopo il Consiglio Ue Salute ha messo in allerta sulla pericolosità di agire in maniera scoordinata: "Scelte incoerenti nei vari Paesi europei finiscono solo per confondere le persone e non aiutano le campagne di vaccinazione".

Secondo Véran gli studi scientifici cominciano a mostrare che dopo quattro mesi, l'effetto della dose di richiamo diminuisce nelle persone di 60 anni e più. Il Consiglio Ue, attualmente presieduto dalla Francia, vorrebbe quindi che i 27 Stati membri, così come il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc) e l'Agenzia europea dei medicinali (Ema) si accordassero su una posizione comune in merito a questo secondo richiamo.

La commissaria europea per la salute Stella Kyriakides, riporta Euractiv, ha ricordato che "il covid è ancora molto presente, con indicatori in aumento in diversi Paesi dell'Ue, compresi in alcuni casi i ricoveri e la mortalità". "Quindi la vaccinazione rimane essenziale", ha insistito.

Gli sviluppatori del vaccino, la tedesca BioNTech e il gigante farmaceutico statunitense Pfizer, sono sicuri che una quarta dose sia necessaria, ma secondo l'Ema non ci sono ancora abbastanza prove per giustificare ulteriori richiami a tutta la popolazione. I regolatori statunitensi hanno autorizzato il secondo richiamo covid di entrambe le aziende per le persone dai 50 anni in su martedì.

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