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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Coronavirus

Effetti collaterali del vaccino, San Martino scelto da Pfizer per uno studio

Centosessanta volontari, vaccinati con la prima dose, hanno già aderito. La fase di arruolamento si concluderà in primavera. L'ospedale genovese è l'unico in Italia scelto dalla multinazionale

Il centro di ricerca dell'ospedale San Martino di Genova è stato l'unico in Italia, scelto per uno studio approvato dai comitati etici sia nazionale che ligure, validato dall'Ema (l'Agenzia europea del farmaco) e commissionato da Pfizer/Biontech su cittadini sottoposti alla vaccinazione anti covid.

L'indagine, coordinata a Genova dal professor Giancarlo Icardi, referente regionale dell'Istituto Superiore di Sanità e direttore del Dipartimento di Igiene del Policlinico, coinvolgerà complessivamente 20 centri e 14mila persone in tutta Europa, in particolare in Germania e in Spagna, con l'obiettivo di aumentare le evidenze scientifiche circa la tollerabilità e la sicurezza del primo vaccino reso disponibile nel nostro Paese, ovvero accertare eventuali effetti collaterali.

La fase di arruolamento da parte del Policlinico è iniziata prima di Natale e si concluderà in primavera: hanno già aderito oltre 160 volontari, vaccinati con la prima dose. La notizia richiama alla mente la polemica scoppiata la scorsa estate a proposito del curriculum vitae del direttore della clinica di malattie infettive del San Martino, Matteo Bassetti, che, secondo Il Tempo, aveva Pfizer nel cv, ma dopo la notorietà è sparita col bianchetto.

"Questa notizia - afferma il presidente della Regione Liguria e assessore alla Sanità Giovanni Toti - ci rende ancora più orgogliosi del nostro Policlinico, riconosciuto quale centro di ricerca di eccellenza a livello italiano ed europeo grazie alla credibilità e al lavoro quotidiano svolto con grande professionalità dai ricercatori coordinati dal professor Icardi. È importante ricordare che i vaccini contro il covid hanno già superato tutte le indispensabili e accurate verifiche di sicurezza, ma l’attività del mondo della ricerca non si ferma, con studi che proseguono nel tempo, come accade, ad esempio, per il vaccino antinfluenzale o per quello contro lo pneumococco".

"La metodologia scelta è quella osservazionale - spiega Icardi - la stessa utilizzata ad esempio per gli studi coordinati da Ema o Aifa sui vaccini antinfluenzali, che cambiano ogni anno in funzione del virus, per dimostrare l'assenza di variazioni in termini di tollerabilità e sicurezza. Non dobbiamo dimenticare che i vaccini sono tra i farmaci più controllati, essendo somministrati per la gran parte a soggetti sani per prevenire l'insorgenza della malattia e soprattutto delle sue pericolose complicanze".

"In questo caso si tratta di uno studio molto importante perché prevede una sorveglianza attiva, per cui, in modo semplice e immediato attraverso la App sul proprio cellulare, il volontario viene invitato periodicamente a rispondere ad alcune domande specifiche, segnalando eventuali effetti collaterali o qualsiasi altro sintomo. In considerazione del numero sempre maggiore di persone vaccinate grazie alla poderosa campagna in atto, l'ipotesi futura - conclude il direttore del Dipartimento di Igiene del Policlinico San Martino di Genova - è di coinvolgere non solo i soggetti con la prima dose ma anche coloro che effettuano la dose booster per rassicurare la popolazione sui richiami periodici".

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