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Coronavirus

Oss chiede dispositivi di protezione individuale, licenziata

Il coronavirus rappresenta una grave minaccia per chi vive nelle residenze sanitarie assistenziali e per chi lavora in queste strutture o svolge assistenza domiciliare. Una operatrice ha pagato cara la sua richiesta di mascherine

Una operatrice socio sanitaria, socia della cooperativa per cui lavorava, è stata licenziata dopo aver preteso mascherine chirurgiche e dispositivi di protezione individuale. La vicenda è avvenuta a Genova. Dell'accaduto il sindacato professionale Human Caring Sanità ha informato sia il governatore ligure che l'assessore alla Sanità.

La oss lavorava in una cooperativa dove prestava sevizio a livello domiciliare ed era la prima firmataria di un documento con cui si chiedevano dispositivi di protezione individuale e mascherine adatte a difendersi dal contagio di Covid-19. Cinque giorni dopo la sua richiesta è arrivato il licenziamento, ufficialmente 'per giusta causa', dopo una prima contestazione disciplinare e la relativa risposta, giudicata insufficiente.

«La sua - denuncia il sindacato Human Caring Sanità - è la storia di tanti oss che provano a ribellarsi contro chi amministra e amministra male le residenze sanitarie assistenziali, cooperative per anziani, dove oggi ci sono contagi di covid 19 tra gli operatori».

Il sindacato, attraverso il suo segretario Angelo Minghetti, chiede all'assessore regionale, alle forze politiche, al governatore della Liguria di muoversi a tutela di tutti gli oss e di conseguenza di tutti gli ospiti delle strutture.

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