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Coronavirus Certosa / Via San Bartolomeo della Certosa

Ordinanza covid, chiusi circoli e società operaie: «Uno stop alla solidarietà»

Il rammarico di Andrea Brina, presidente della Società operaia cattolica San Bartolomeo della Certosa. Soc equiparate ai distributori h24 e alle sale da bingo

Lega la catena al cancello, il presidente: «Chiusi per un mese, come i distributori h24». C'è rammarico nelle parole di Andrea Brina, presidente della Società operaia cattolica di San Bartolomeo della Certosa.

La sua Soc, come i circoli Arci o Auser, è finita nell'elenco delle attività chiuse dalla nuova ordinanza in vigore nelle "zone rosse" della città. Negli ultimi giorni a Sampierdarena, Cornigliano e Centro Storico si è registrato un balzo dei contagi da covid-19. 

Ma questi luoghi, messi nell'elenco insieme alle sale giochi, ai distributori h24 e alle sale da bingo o scommesse, sono anche stati gli ultimi a riaprire lo scorso giugno, al termine della prima ondata di coronavirus.

Con l'obiettivo di far trascorrere un'estate in sicurezza ai soci, le strutture di mutuo soccorso si sono dotate a proprie spese di disinfettanti, mascherine e hanno anche ridisegnato gli spazi e i posti a sedere nel rispetto delle regole e del distanziamento.

«Siamo stati per molte famiglie, in questa estate di mancanza di centri estivi e oratori, un polmone di salvezza dove passare qualche ora spensierata in giardino», racconta il presidente. «Abbiamo segnato le presenze di tutte le persone che hanno frequentato in questi mesi i nostri locali per comunicare in caso di covid, il prima possibile all'Asl  il possibile cluster e non abbiamo mai avuto un positivo».

Un luogo di accoglienza e incontro per il quartiere, dove sperimentare la solidarietà e il servizio: «Seguiamo 150 famiglie in difficoltà, le nostre socie hanno raccolto e riordinato vestiti usati da bambini - continua Andrea Brina - Da giovedì su appuntamento, con tutti gli accorgimenti del caso eravamo pronti a consegnarli».

Comprensibile per il presidente la chiusura alle 21 per evitare assembramenti ma ingiustificata la chiusura tutto il giorno per un mese: «La nostra Soc è stata fondata nel 1881, il prossimo anno faremo 140 anni di storia e mutualismo, abbiamo superato guerre e altre pandemie - continua Brina - Cosa volete che siano 30 giorni di chiusura, ma siamo stati equiparati - con tutto rispetto - agli h24 e - con meno rispetto - alle sale scommesse e bingo, avete tracciato strade, vie, confini ma soprattutto avete dimostrato di non conoscere quello che in realtà facciamo interrompendo contatti, aiuti, socialità».

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