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No green pass ancora in piazza: nel mirino anche l'ordine dei medici

Venerdì 10 settembre presidio sotto al tribunale, sabato 11 consueto raduno in piazza De Ferrari e corteo. Domenica 12, infine, manifestazione di ItalExit contro le "virostar"

Non si fermano le manifestazioni di piazza dei 'no green pass' che, dopo essersi riuniti martedì 7 settembre in piazza Paolo da Novi in un'assemblea cittadina, hanno annunciato un presidio sotto al Tribunale nella giornata di venerdì 10 settembre (dalle ore 11) e una nuova manifestazione sabato 11 settembre. Si sono dati appuntamento, come sempre, in piazza De Ferrari alle ore 16.30.

Nel presidio di venerdì 10 settembre Libera Piazza Genova, anima del movimento 'no green pass' genovese, ha spiegato: "Saremo sotto al Tribunale di Genova per protestare contro il silenzio della magistratura, perché siano ripristinati i diritti di tutti i cittadini, l'uguaglianza fra di loro e ne sia rispettata la dignità. No al green pass e no alle discriminazioni".

Tra i nuovi obiettivi della protesta e del corteo di sabato ci sono invece l'ordine dei medici, che secondo gli organizzatori di Libera piazza Genova "da quasi due anni perseguita chi in scienza e coscienza si impegna per curare i malati e dire la verità" e i sindacati confederali accusati di essere "cagnolini obbidienti che approvano il green pass e i connessi licenziamenti". Terzo obiettivo del corteo, già in passato al centro della protesta, Confidustria che "proprio per licenziare vuole il lasciapassare".

Prevista anche un'altra manifestazione nella giornata di domenica 12 settembre. In questo caso è ItalExit a organizzarla, alle ore 18 in piazza Matteotti. Il partito fondato da Gianluigi Paragone chiede "un'informazione più equilibrata e meno 'virostar' in televisione".

"Da un anno e mezzo ormai assistiamo a una continua spettacolarizzazione della crisi pandemica - hanno scritto in un comunicato - con virologi trasformati improvvisamente in star televisive, invitati nei salotti buoni e sulle passerelle dei festival cinematografici, che alimentano una narrazione martellante che vede nella vaccinazione di massa l'unica soluzione al problema". Secondo ItalExit andrebbe invece seguita la strada delle terapie domiciliari: "Abbiamo dato battaglia sul tema - hanno aggiunto - , portando al Tar del Lazio un ricorso per reintrodurle, sul quale il Tribunale si esprimerà nei prossimi giorni". Terzo e ultimo tema della manifestazione quello relativo ai tamponi, il partito di Paragone chiede siano adottati in larga scala quelli salivari, meno invasivi e costosi rispetto al tampone nasofaringeo.

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