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Covid, il nuovo monitoraggio dell'Iss: «In Liguria Rt sopra l'1: mantenere le misure anche dopo le feste»

Anche Veneto e Calabria nella stessa situazione, i dati prefigurano "uno scenario di tipo 2"

Non scendono i numeri della pandemia di coronavirus in Italia. Il numero dei contagi resta alto, e pur con una minore pressione sugli ospedali (per la prima volta le terapie intensive scendono sotto la soglia critica), da parte dell’Istituto Superiore di Sanità è arrivato l’appello a non allentare le misure di sicurezza. Soprattutto in Liguria, dove - stando all’ultimo monitoraggio settimanale - l’Rt, l’indice di contagiosità del virus, sarebbe salito sopra l’1.

Nella stessa situazione della Liguria si trovano a oggi Calabria e Veneto: dopo settimane in cui il presidente della Regione, Giovanni Toti, si è detto soddisfatto di quello che ha definito «uno tra gli Rt più bassi d’Italia», il monitoraggio settimanale della settimana che va dal 22 al 27 dicembre evidenzia un incremento che porta la regione sopra l’1, a fronte dello 0,73 della settimana precedente. 

«L’Rt puntuale è compatibile con uno scenario tipo 2  - è l’avvertimento dell’isa - desta particolare preoccupazione e pertanto si esorta a considerare di applicare le misure previste, per i livelli di rischio attribuiti, anche alla fine di queste festività». 

Lo scenario di tipo 2 lo scenario è caratterizzato da “trasmissibilità sostenuta e diffusa, ma sostenibile dal sistema sanitario nel breve-medio periodo (Rt compreso tra 1 e 1,25)”, ed è associato alla zona gialla. Stando così le cose, difficile che - come auspicato dal presidente della Regione Toti - al termine delle festività e del lockdown sia possibile aprire ristoranti e locali anche dopo le 18.

«Un rapido calcolo tra positivi e tamponi ci dice che la proporzione dei casi positivi sui tamponi resta sostanzialmente inalterata e siamo in una situazione di curva piatta - ha detto Toti mercoledì sera - il virus non sta scendendo ma non sta neppure aumentando, dopo un lieve incremento registrato nei giorni scorsi e legato ai gironi prenatalizi».

«Abbiamo un segno più nel totale dei casi positivi, segno che qualuno in meno è guarito e qualcuno in più è entrato in area covid - ha concluso Toti - ma sono numeri comunque piuttosto bassi di base. Gli ospedalizzati sono stabili, così come le terapie intensive».

«È uscito il 33esimo report dell’Iss che indica gli scenari di rischio e i parametri con cui poi il Paese tornerà a misurarsi per il contenimento dell’epidemia - ha proseguito Toti giovedì mattina - stando alla nostra interpretazione, la Liguria è in una zona di rischio moderato e dunque, secondo il dispositivo del decreto del presidente del consiglio dei ministri che tornerà in vigore dopo la pausa, equivale a una zona gialla, analizzeremo con grande prudenza i dati per vedere l’evolversi della situazione».

«Siamo sopra all’88% per quanto riguarda la capacità di monitoraggio, la soglia fissata dal Ministero è del 60% - ha aggiunto Filippo Ansaldi, coordinatore della task-force di Alisa e nuovo sub-commissario Sanità - sul fronte trasmissione del virus, abbiamo avuto una flessione sui casi riportati in entrambi i sistemi di sorveglianza, con -22% rispetto al periodo precedente, e un Rt pari 1,07. Si tratta di un Rt puntuale, calcolato dall’Istituto Superiore di Sanità 15 giorni fa. Ormai da almeno 10 giorni siamo intorno a 1, con minimi cambiamenti. L’ultima categoria è la capacità di resistere del sistema sanitario: la percentuale è pari all’8%, poi bassa rispetto alla media nazionale, abbiamo un tasso di occupazione di media intensità e terapia intensiva vicini ai valori soglia».

«La valutazione del nostro richio è moderata - ha concluso Ansaldi - la resilienza e la capacità di monitoraggio sono in soglia. Il dpcm fa riferimento a misure quando il rischio è alto».

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