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Diffamazione contro Matteo Bassetti, il gip archivia la causa promossa dall'infettivologo

Nel mirino del direttore della Clinica Malattie Infettive del San Martino il consigliere Regionale Gianni Pastorino e la giornalista Monica Di Carlo

Archiviata la causa per diffamazione avanzata dall’infettivologo genovese Matteo Bassetti contro Gianni Pastorino, capogruppo di Linea Condivisa in consiglio regionale, e Monica Di Carlo, giornalista e direttrice di GenovaQuotidiana.it.

Al centro della disputa alcune lettere inviate da Pastorino all'ora rettore dell’Università di Genova, Paolo Comanducci, e al preside della Scuola di Scienze Mediche e Farmaceutiche per chiedere ai dirigenti "un intervento affinché impedissero a Bassetti di reiterare alcuni suoi comportamenti e dichiarazioni” in riferimento alla decisione di Bassetti di posare con la cravatta di un noto negozio genovese.

Sul fronte giornalistico, invece, il riferimento era a due articoli pubblicati da Di Carlo nel periodo di primo lockdown per coronavirus, in cui oltre a riprendere il contenuto delle lettere di Pastorino si parlava della decisione dell'infettivologo di consentire l'utilizzo della sua immagine sui certificati di sanificazione di una ditta di disinfestazione genovese, comparsi nell’hotel di proprietà della moglie. 

Il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Genova, Angela Maria Nutini, ha archiviato la querela scartando l’ipotesi diffamazione.  Anche il pubblico ministero aveva chiesto l’archiviazione, ma l’avvocato di Bassetti aveva preferito impugnare e andare a giudizio.

«Non si ritengono superati i limiti della critica, già si è chiarita la veridicità dei fatti», ha sottolineato il gip optando per l’archiviazione. Soddisfatto Pastorino: «Matteo Bassetti ha volutamente sfruttato la propria immagine a fini commerciali, e questo è quanto riportato testualmente anche nella sentenza. Ed è proprio su questa condotta, che personalmente non ritengo appropriata per un pubblico dipendente, che ho lecitamente chiesto chiarimenti ed altrettanto lecitamente ne ho dato comunicazione ai cittadini e alle cittadine in totale trasparenza attraverso gli organi di stampa».

Anche Di Carlo, assistita dall’avvocata ed ex assessore comunale Elena Fiorini, ha espresso soddisfazione per l’archiviazione: «È una decisione che ci soddisfa e che costituisce un punto fermo: posto che Il giudice riconosce che il professor Bassetti ha volutamente sfruttato la propria immagine a fini commerciali, il Tribunale reputa che fosse nel diritto della giornalista criticarne scelte e sollecitare le riflessioni dei lettori e che l'abbia fatto nei limiti previsti dalla legge - ha detto Fiorini -. Al di là dell'aspetto giuridico, i temi della libertà di informazione e del diritto di critica ma anche delle fake news e della diffamazione sono di grande rilevanza e riguardano tutti noi».

«L’eventuale condanna avrebbe aperto, ovviamente, le porte a una causa civile per la richiesta danni - ha aggiunto Di Carlo - Al di là del mio fatto personale, ritengo fondamentale per tutta la mia categoria professionale che il Gip abbia voluto chiarire i limiti che distinguono il diritto di cronaca dalla diffamazione».

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