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Inizio di settembre 'caldo' per i no green pass, quattro giorni di manifestazioni

Blocco delle stazioni l'1, presidio dei palazzi delle Regioni il giorno seguente, poi in piazza il sindacato Cub Scuola, quindi la consueta manifestazione del sabato

Si annuncia un inizio di settembre caldo sul fronte delle proteste contro il green pass. Mercoledì 1 settembre è in programma in 55 città, fra cui Genova, il blocco delle stazioni ferroviarie, nel giorno in cui il certificato entra in vigore per i treni a lunga percorrenza.

L'indomani, giovedì 2 settembre, dalle 10 alle 12, è previsto il presidio dei palazzi di Regione in venti capoluoghi, fra cui Genova. Sul canale Telegram 'Basta dittatura' si legge che il presidio è organizzato dal "popolo, autogestito, pacifico". Motivazioni: "contro il passaporto schiavitù, contro obblighi vaccinali, contro la truffa covid, contro la dittatura instaurata e per la libertà".

Venerdì 3 settembre a scendere in piazza saranno gli aderenti al sindacato Cub Scuola. L'appuntamento è fissato per le 18 in piazza De Ferrari. Infine sabato 4 settembre dovrebbe venire riproposta l'ormai consueta manifestazione del sabato, con corteo per le vie del centro.

Intanto il segretario generale della Cisl della Liguria Luca Maestripieri e il segretario generale della Fit Cisl Liguria Mauro Scognamillo, appresa dalla stampa l'intenzione di alcuni gruppi no green pass di bloccare l'1 settembre prossimo la circolazione ferroviaria, ricordano che le manifestazioni delle proprie idee in forma di corteo o blocco dei servizi prevedono regole che tutelano la cittadinanza. La libertà di manifestare non deve danneggiare i cittadini e i lavoratori.

"Vogliamo ricordare che la Cisl è favorevole al vaccino - dicono Maestripieri e Scognamillo -. Crediamo che il green pass sui luoghi di lavoro e nelle mense sia inopportuno e sbagliato fino a quando non ci sarà un'assunzione di responsabilità da parte della politica che renda obbligatorio per legge il vaccino. Ciò detto, crediamo che in questo momento proprio il vaccino sia l'unica strada per fermare la pandemia ed evitare che le aziende tornino a chiudere causando, oltre ai gravi problemi sanitari che abbiamo conosciuto, la perdita di altri posti di lavoro".

Anche il sindacato Orsa Ferrovie condanna queste forme di violenza. Ancora più netta la posizione di Assoutenti. "Chi domani arrecherà disagi alla circolazione ferroviaria bloccando le stazioni o ritardando la partenza dei treni, va arrestato in flagranza di reato e perseguito per blocco stradale e interruzione di pubblico servizio". L'associazione si dice pronta a una raffica di denunce contro i 'No Green pass', che hanno annunciato per domani manifestazioni in tutta Italia.

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