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Dpcm covid: ristoratori di nuovo in piazza con tassisti, titolari di palestre e lavoratori dello spettacolo

La "protesta ligure" si allarga ad altre categorie, presidio statico sotto la Regione, in piazza De Ferrari

Tornano in piazza come promesso i ristoratori liguri, per una manifestazione che questa volta accoglie anche altre categorie colpite dall’emergenza coronavirus e dai dpcm adottati per contenerla: oltre al comparto ristorazione, a De Ferrari convergono anche, tra gli altri, i titolari di palestre, piscine e centri sportivi e i lavoratori dello spettacolo.

La manifestazione si tiene in forma statica, nel rispetto delle norme anti coronavirus, e i partecipanti hanno già assicurato: mascherine indossate e distanziamento garantito, per un presidio che dalle 15 prosegue per tutto il pomeriggio sotto la sede della Regione, in attesa di un confronto diretto con il presidente Giovanni Toti e i membri della sa giunta.

FOTO | «Fateci lavorare», la "Protesta Ligure" in piazza

Moltissime le adesioni via social alla manifestazione, quinta protesta del 2021 da parte di un comparto che, con il passare delle settimane, si è riunito sotto l’hashtag #LaProtestaLigure accogliendo anche altre categorie. Dopo il maxi corteo dello scorso 15 febbraio, però, la raccomandazione è quella di rispettare le prescrizioni del dpcm ed evitare di incappare in violazioni che per la manifestazione presente sono ancora al vaglio.

Intorno alle 14.30 in piazza De Ferrari si erano già raggruppati diversi manifestanti (moltissimi ristoratori e baristi hanno scelto di tenere chiuso oggi pomeriggio proprio per aderire alla protesta) e davanti alla fontana di De Ferrari era arrivato anche un furgone di una ditta che ha donato acqua per i partecipanti. Presenti, tra gli altri, anche i tassisti.

Tra le richieste dei ristoratori c’è quella di poter lavorare in zona gialla sia a pranzo sia a cena, rispettando le norme di sicurezza, e di cambiare le modalità di comunicazione del passaggio da una zona all’altra in modo da evitare che possa ripetersi quanto accaduto lo scorso 14 febbraio, quando la notizia del passaggio in zona arancione è arrivata quando ormai erano state prese le prenotazioni e ordinate le derrate per il pranzo di San Valentino.

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