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Toti: "Non escludo nulla circa il passaggio in zona gialla"

"Stiamo progressivamente applicando il piano incrementale per i posti letto da dedicare al covid, ma ad oggi non c'è bisogno di grandi quantità di letti", ha spiegato il governatore ligure

Il virus continua a circolare in Liguria, con un lieve incremento dei ricoveri di tre unità per complessivi 218 pazienti ospedalizzati, di cui 26 nei reparti di terapia intensiva, 23 dei quali non sono vaccinati. Nel bollettino di martedì 7 dicembre si registrano inoltre sei decessi, due dei quali risalenti a venerdì e sabato scorsi, due avvenuti domenica e due nella giornata di lunedì.

"Non escludo nulla circa il passaggio in zona gialla - diciara il presidente della Regione e assessore alla Sanità Giovanni Toti - ma la situazione negli ospedali per il momento è sotto controllo, la situazione sta sostanzialmente tenendo. Mi auguro che il virus molli un po' la presa. Il segnale assolutamente positivo è che solo oggi (martedì ndr.) abbiamo fatto 15mila vaccini, un numero straordinario legato anche all'entrata in vigore del 'super green pass' di cui siamo orgogliosi di essere stati i primi promotori, sia personalmente che come Regione".

Le soglie di rischio individuate dal ministero per il passaggio di zona sono 15% di occupazione di posti letto per l'area medica e 10 per la terapia intensiva. In Liguria, per la prima, mancano una settantina di posti letto, mentre le terapie intensive sono già al limite della soglia. La principale differenza tra zona bianca e zona gialla riguarda l'utilizzo della mascherina, che nel secondo caso è obbligatoria anche nei luoghi all'aperto oltre che al chiuso.

Per quanto riguarda gli ospedali, "stiamo progressivamente applicando il piano incrementale per i posti letto da dedicare al covid, ma ad oggi non c'è bisogno di grandi quantità di letti, in primis perché il covid non lo sta pretendendo e poi perché non ho intenzione di congelare nuovamente tutta la sanità o di bloccare nuovamente l'elezione medica legata agli interventi chirurgici e alla diagnostica. Ricordo che per chi vuole vaccinarsi, le nostre agende consentono di effettuare la vaccinazione entro 48 ore dalla prenotazione, in ciascuno dei principali hub sul territorio".

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Nella sola giornata di lunedì 6 dicembre sono state somministrate 1.715 prime dosi e 11.361 terze dosi ('booster') per un totale di 228.680 persone. Martedì sono state somministrate ulteriori 6.410 nuove dosi 'booster' (dato aggiornato alle 15). Rimane invariata la possibilità di accesso diretto alla vaccinazione per chi deve ancora effettuare la prima dose e per coloro che appartengono alle categorie per cui vige l'obbligo vaccinale (sanitari anche amministrativi, docenti e personale amministrativo della scuola, militari, forze di polizia compresa quella penitenziaria, personale del soccorso pubblico).

Per quanto riguarda, poi, le Rsa, entro la fine della prossima settimana Alisa prevede di completare la somministrazione delle dosi booster di vaccino anti coronavirus a tutti i circa 15mila ospiti - tra persone anziane, disabili o con problemi psichiatrici - delle strutture presenti sul territorio.

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