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Giovedì, 28 Marzo 2024
Coronavirus

Covid, Liguria in zona gialla. Bucci: «Cerchiamo di restarci». Il nodo seconde case

Il sindaco commenta la decisione del ministero della Salute di inserire la regione nella fascia di rischio moderato. Controlli in riviera per eventuale arrivo di persone nelle seconde case

«Cerchiamo di restare in zona gialla»: l’appello è del sindaco di Genova, Marco Bucci, a commento dalla decisione (a sorpresa) del ministero della Salute di piazzare la Liguria tra le regioni considerate a rischio moderato.

L’annuncio è arrivato mercoledì sera, inaspettato, soprattutto dopo giorni in cui il timore era che la regione finisse tra quelle arancioni, che comportano tra le altre cose la chiusura di bar e ristoranti con il solo asporto concesso. Lo stesso Bucci, martedì, aveva detto di non sapere in quale fascia di rischio sarebbe finita la Liguria, anche alla luce della situazione critica di Genova che «potrebbe anche finire nella zona rossa se si ragionasse per province», come aveva spiegato in consiglio comunale. Di zona gialla, però, Bucci non aveva mai parlato, analizzando le ipotesi arancione e rossa. 

Giovedì mattina invece, sulla base del report del 25 ottobre scorso, bar e ristoranti hanno potuto aprire regolarmente, con la previsione di continuare a farlo almeno per una settimana, rientrando la Liguria nella zona gialla, dove si applicano solo le misure nazionali, principalmente il coprifuoco dalle 22 alle 5.

«L’obiettivo adesso è transitare attraverso questa pandemia restando in zona gialla - ha detto Bucci a margine del Silver Economy Forum a Tursi - per evitare di cadere in zona rossa o arancione. Se tutti collaboriamo ce la possiamo fare. Certo, non possiamo continuare a vedere gente che danza per strada di notte, gente che spaccia o che crea assembramento, non solo nei vicoli ma anche in altri quartieri, così come mi viene segnalato da alcuni cittadini».

Per Bucci il coprifuoco andrebbe rivisto: «A Genova abbiamo già le limitazioni alla mobilità di sera dalle 21 alle 6 e il dpcm parla di una fascia oraria dalle 22 alle 5  - ha detto - io vorrei mantenere a Genova l’orario 21 – 6, per far capire che forse se siamo gialli è perché, anche se non posso dimostrarlo, abbiamo preso prima degli altri determinate misure e quindi queste misure vanno mantenute».

Il fatto che la Liguria sia stata sistemata in zona gialla, insomma, non significa un “liberi tutti” o un abbassamento della guardia, e sembrano proprio i liguri e i genovesi a sostenerlo sui social soprattutto, invitando a prudenza e rispetto delle regole per evitare di cadere nelle zone in cui le misure sono più restrittive. In tarda mattinata è prevista una nuova riunione del Comitato per la sicurezza e l’ordine pubblico, e al centro ci sarà proprio il tema dei controlli, non solo entro i confini della regione - dove ci si può spostare liberamente - ma anche nelle riviere, per controllare che le seconde case, nella stragrande maggioranza dei casi di proprietà di lombardi e piemontesi, vengano occupate.

Lombardia e Piemonte sono, infatti, zone rosse. E il timore è che prima di venerdì possa verificarsi un “esodo” da parte di residenti delle due regioni che, per evitare di restare bloccati nella zona rossa (che è di fatto in lockdown come in primavera, con l’unica eccezione delle scuole), potrebbero decidere di spostarsi nelle seconde case.

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