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Covid, ecco perché la Liguria potrebbe tornare in arancione: «Rt sopra l'1»

Diversi i fattori che potrebbero far scivolare nuovamente la regione nella zona a rischio alto: il verdetto è atteso per oggi

La decisione arriverà oggi: trascorse le prime due settimane in zona gialla, la Liguria potrebbe tornare in zona arancione per un Rt che supera l’1, e che per ammissione dello stesso presidente della Regione, Giovanni Toti, rischia di far scattare i provvedimenti più restrittivi sino alle fine di febbraio.

Ultim'ora, la Liguria torna in zona arancione

Giovedì sera è stata diffusa, come di consueto, l’anteprima del report dell’Istituto Superiore di Sanità, che sarà al centro della cabina di regia nazionale convocata per oggi: «Siamo a 1,01-1,02 - ha detto Toti giovedì sera - tecnicamente questo Rt potrebbe riportarci in fascia arancione, anche se lo scenario è di rischio moderato».

A incidente maggiormente sull’andamento dell’epidemia in Liguria è la situazione dell’estremo ponente, tra Sanremo e Ventimiglia: il confine con la Francia e con la Costa Azzurra, dove nei giorni scorsi i contagi sono aumentati in maniera esponenziale, rappresenta un rischio concreto anche per la Liguria, e la decisione di vaccinare 5.000 frontalieri potrebbe non essere sufficiente a far restare la Liguria in zona gialla.

La Regione, dal canto suo, prende tempo: se il Ministero della Salute deciderà di posizionare la Liguria in zona arancione nessun provvedimento specifico verrà preso per il ponente, se invece resterà in gialla è molto probabile che ne verrà adottato uno per contenere il contagio.

«Se la regione tornerà a essere arancione per due settimane crediamo tutti che la misura sia più che sufficiente ad arginare il contagio tra Sanremo e Ventimiglia - ha ribadito Toti - se non verrà fatto nulla e la regione resterà in fascia gialla visto, che siamo in una situazione davvero border ci troveremo spinti a fare alcune misure specifiche»

Spostamenti tra Regione, in arrivo proroga del divieto

Il resto della Liguria resta invece stabile: la crescita complessiva ricalca quella italiana, e sono già diverse le regioni scivolate nuovamente in arancione, come la Toscana.

Ormai certa, quindi, anche una proroga del divieto di spostamenti tra regioni gialle, come chiesto anche dai presidente di regione: impossibile pensare che a partire dal 15 febbraio (così come stabiliva l’ultimo dpcm) si possa consentire di uscire dai confini regionali, anche in quelle regioni con rischio moderato.

Liguria in zona arancione, cosa succede

Se la Liguria dovesse tornare in zona arancione, il prezzo più caro lo pagherebbero bar e ristoranti, tornati da poco ad aprire al pubblico e dopo il lungo lockdown natalizio e le prime settimane arancioni: stop ai pranzi e agli aperitivi “anticipati”, solo servizio asporto dopo appena 15 giorni di attività che iniziava nuovamente a ingranare.

Sul fronte spostamenti, in zona arancione è vietato uscire dai confini comunali (fatte salve le deleghe già concesse, come quella di poter andare a trovare amici e parenti una volta al giorno rispettando il coprifuoco).

Per quanto riguarda, infine, le scuole superiori, dovrebbero restare aperte, anche se la Liguria era stata tra quelle regioni che aveva posticipato la riapertura anche in arancione per tenere sotto controllo la curva del contagio.

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