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Coronavirus, la Liguria potrebbe restare rossa anche dopo Pasqua

Oggi riunione del Consiglio dei Ministri, che potrebbe abbassare i parametri di soglia dei 250 contagi su 100mila abitanti per il passaggio automatico in zona rossa. Nel savonese si è già oltre, mentre nell'imperiese i numeri sono in crescita

Il presidente della Regione, Giovanni Toti, ha firmato l'ordinanza regionale, che vale da oggi, mercoledì 31 marzo 2021, e che vieta di raggiungere le seconde case in Liguria, sia per chi arriva da fuori regione, sia per i liguri che hanno una residenza per le vacanze in un'altra città all'interno dei confini regionali.

Un'ordinanza che è stata comunicata ai sindaci del territorio contestualmente ai dati della pandemia relativi al ponente ligure, che parlano di un incremento del contagio, con dati superiori alla media regionale e su entrambe le province, sia Savona, sia Imperia, con il superamento di 250 casi su centomila per settimana che in base all'ultima normativa del governo, rappresentano la quota di attenzione per eventuali provvedimenti restrittivi.

«Stiamo ragionando su questo - ha detto Toti - in attesa dell'esito della riunione del Consiglio dei Ministri di mercoledì da cui dovrebbe emergere un nuovo provvedimento a cui la nostra regione si potrà agganciare per eventuali misure ulteriormente restrittive sulle due zone in questione, cioè Savona che ha una situazione di particolare difficoltà e Imperia che risente della crescita dei contagi in area francese».

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A questo proposito il presidente ha preannunciato la sua visita a Savona e giovedì a Imperia per incontrare i vertici della sanità del territorio e i sindaci con cui fare il punto. A proposito dell'ordinanza sul divieto di spostarsi nelle seconde case il governatore si è scusato «con gli amici delle altre regioni e con i liguri», ma ha ribadito di ritenere più prudente agire in questo modo oggi per evitare escalation future.

«È chiaro che noi oggi abbiamo una regione che va a due velocità - ha spiegato Toti in consiglio regionale -, con un'incidenza che nel savonese ha superato la soglia dei 250 contagi su 100mila abitanti (valore indicato dal ministero per il passaggio automatico in zona rossa ndr.). Nell'imperiese non si è raggiunta ma i numeri sono indubitabilmente in crescita, mentre il genovesato, il Tigullio e La Spezia hanno valori decisamente meno preoccupanti, anche dal punto di vista della pressione ospedaliera. A fronte di questo, se nelle prossime ore e nei prossimi giorni non ci fosse una inversione dei dati, che purtroppo non vedo al momento molto probabile, è possibile che per alcuni di quei distretti sanitari o per le intere province si possa pensare a un prolungamento delle misure ulteriormente restrittive, tenendo però naturalmente conto dei parametri nazionali per l'assegnazione delle zone per l’intera regione».

«È ovvio - prosegue Toti - che se mercoledì il Governo dovesse ulteriormente abbassare i parametri di soglia o introdurre nuovi elementi di rischio nei parametri che comportano la valutazione settimanale, è possibile che sia la regione ad affrontare alcune misure nel suo complesso e che non si necessitino misure di tipo localizzato, che ovviamente prenderemo come sempre sentito il Ministero della Salute, l'Istituto superiore di sanità e il Comitato tecnico scientifico. Si tratta di vedere se nelle prime due giornate di fascia rossa avremo un'inversione del trend o se sia più prudente, utilizzando come abbiamo sempre fatto dall'inizio della pandemia il criterio della massima cautela, immaginare che alla mezzanotte del giorno di Pasquetta alcune zone della nostra regione non tornino in una fascia di minore rischio ma prolunghino la chiusura pasquale per alcuni giorni».

«Per quanto riguarda l’ordinanza che abbiamo varato sulle seconde case - aggiunge Toti - è stata introdotta per due ragioni. Una di tipo interno, che si lega agli eventuali provvedimento di cui dovremmo discutere nelle prossime ore, e una di tipo esterno: non sfugge a nessuno che i territori attorno a noi sono per lo più rossi, mentre la Liguria è in zona arancione, quindi il rischio che tante persone che si muovono provengano da territori dove l'incidenza è o è stata alta nelle giornate immediatamente precedenti è molto elevata. Pertanto essendo da sabato 3 di fatto l'Italia già bloccata dal decreto nazionale, abbiamo ritenuto prudente aggiungere questa misura essendo la Liguria, nelle festività di Pasqua, una meta tipica e ritenendo, al di là del fatto che la sanità ha priorità su tutto, che anche il danno economico al settore del turismo sarebbe stato già comunque evidente per le misure nazionali».

«Oltre a questo – conclude Toti - vi è ovviamente la consapevolezza del fatto che se noi non utilizziamo questi giorni sommando alle misure nazionali anche questa misura aggiuntiva regionale per cercare di abbattere la curva, rischiamo che la terza ondata su Regione Liguria, anche se magari d'impatto minore rispetto ad altrove, possa portare la nostra regione, o il Governo nazionale, a dover assumere misure di contenimento pandemico quando le altre regioni invece si avviano verso la riapertura».

I dati del contagio in Liguria

«Dai numeri del covid - ha detto Toti - risulta che è cresciuta l'incidenza in tutta la regione, con un saldo di 39 attuali positivi in più, la maggior parte dei casi in provincia di Imperia e Savona. Sono meno 4 le ospedalizzazioni con 709 pazienti ricoverati in ospedale e 70 le terapie intensive occupate. Oggi Alisa ha chiesto alle aziende del ponente ligure di passare tutte e due in fase 4 come preparazione di posti letto, aumentando i posti letto in terapia intensiva e in media intensità di cura per non trovarsi durante le festività con i reparti sguarniti. Sono 14 i deceduti di oggi un dato che risente anche di un pò del ritardo nel fine settimana».

Vaccini

«Oggi sono stati fatti 6.618 vaccini freeze (Pfizer e Moderna) e 3.362 vaccini cold (Astrazeneca), a cui si devono aggiungere i primi dati delle farmacie entrate in campo questa mattina con poco meno di 500 vaccini in un primo lotto di 50 farmacie. Il dato si riferisce alle 16 di oggi pomeriggio. Ma molti centri di vaccinazione lavorano fino alle 20, quindi calcoliamo che il numero reale di vaccini fatti oggi sia di 11.150. Stiamo crescendo con i vaccini, siamo all'81% del somministrato sul consegnato. In una revisione delle consegne la struttura commissariale ha ritardato ulteriormente una scorta di vaccino Pfizer, ma per il momento, fino al 20 aprile, abbiamo scorte sufficienti per mantenere la nostra programmazione, dopo di che, con il commissario faremo i conti a saldo».

«Molti mi chiedono degli ultrafragili - ha concluso Toti - soggetti che hanno la priorità nelle vaccinazioni, insieme agli ultra 80enni. Gli ultrafragili ammontano a 60mila già individuati e segnalati alle aziende, sono 16mila quelli già prenotati, nei prossimi giorni un nuovo call center prenoterà altri 12mila di queste persone, contiamo di finire questa settimana con oltre 28mila prestazioni prenotate. Si tratta di una vaccinazione che va in parallelo con quella degli ultra 80enni. Sono state 40mila le prestazioni prenotate per la fascia 70/74 partita ieri sera che ha avuto accesso al sistema Cup per prenotare i vaccini».

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