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Coronavirus, Bassetti: «Sempre più asintomatici, la seconda ondata non sarà come a fine marzo»

L’infettivologo genovese torna a parlare della situazione covid-19 in Liguria, paragonando la situazione in ospedale a quella di 4 mesi fa

Continuano a diminuire i casi di coronavirus in Liguria, e il calo della curva e della carica virale sembra riflettersi nella situazione degli ospedali, dove i pazienti ricoverati per sintomi da covid-19 sono sempre meno.

A martedì sera i ricoverati in ospedale erano 78, con sole due terapie intensive occupate, su 1.914 casi totali. E di questi 1.914, ben 1.836 risultano asintomatici: «Sta continuando la rapida discesa dei casi ospedalizzati di Covid-19 sia in rianimazione sia negli altri reparti - ha fatto notare l’infettivologo Matteo Bassetti, direttore della clinica Malattie Infettive del San Martino - con numeri così bassi, che non si vedevano dai primi di marzo. Non dimentichiamoci che ciò che ha fatto giustamente paura al sistema sanitario italiano, in quei giorni di fine inverno, erano i ricoveri ospedalieri, fatti di casi di soggetti altamente sintomatici e gravi, che hanno continuato a crescere fino ai primi di aprile.I nuovi contagi degli ultimi giorni, fatti per lo più da asintomatici, preoccupano meno, molto meno, anche se devono avere ovviamente una giusta attenzione da parte del sistema di prevenzione».

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Bassetti ha nuovamente sottolineato che l’impennata di contagi temuta con le riaperture non si è verificata - «catastrofisti e i pessimisti, di cui l'Italia è stata ed è ancora piena, non saranno contenti di questi numeri, il temuto ed erroneamente profetizzato rimbalzo non c'è stato», e poi è passato ad affrontare il tema delle terapie, importante tanto quanto i posti in ospedale, per cui è stato appena approvato un piano in vista dell’autunno e della temuta seconda ondata.

«Il cortisone ha dimostrato di ridurre la mortalità del 30% nei pazienti ospedalizzati, buone notizie ulteriori anche su remdesivir, un articolo pubblicato su Nature conferma che la sua somministrazione precoce possa ridurre il rischio di sviluppare una grave polmonite - spiega Bassetti - Noi a Genova li abbiamo iniziati ad utilizzare entrambi dal principio inserendoli nel nostro protocollo di cura. Ci eravamo accorti dell'importanza del cortisone e del remdesevir nelle fasi precoci della malattia. Ci avevamo visto lungo. Io credo che non ci sarà una seconda ondata simile a quella di marzo, ma che dovremo imparare a convivere con il coronavirus ed essere pronti ad affrontare nuovi casi nel prossimo autunno».

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