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Giovedì, 18 Aprile 2024
Coronavirus

Lavoratori dello spettacolo, il sindacato: «Settore in ginocchio, nessun segnale da Regione e Comune»

Fabio Allegretti, segretario generale Slc Cgil di Genova: «Nonostante i ripetuti solleciti, le istituzioni non hanno ancora convocato il tavolo promesso»

«Ancora nessun segnale da Regione Liguria e Comune di Genova circa la grave situazione in cui versano le lavoratrici e i lavoratori dello spettacolo. Nonostante i ripetuti solleciti, le istituzioni non hanno ancora convocato il tavolo promesso». La denuncia arriva da Fabio Allegretti, segretario generale Slc Cgil di Genova, che sottolinea le problematiche dei lavoratori dello spettacolo dovute all'emergenza covid. 

«Abbiamo più volte denunciato la realtà di un comparto messo in ginocchio dalla pandemia - afferma ancora il sindacalista - , condizione che penalizza i lavoratori e impoverisce culturalmente l’intera collettività. Le prossime riaperture saranno parziali e comunque non sufficienti a recuperare nel breve una situazione ormai compromessa. Mesi e mesi di inattività, per un settore in affanno anche prima della pandemia, impongono un cambio di passo e una assunzione di responsabilità da parte di tutti. Bisogna passare dalle parole ai fatti e credere nella specificità del mondo dello spettacolo come volano culturale e di emancipazione collettiva. In questi giorni coome Slc Cgil abbiamo nuovamente sollecitato l’incontro richiesto al presidente della Regione Giovanni Toti e al sindaco di Genova Marco Bucci e ai rispettivi assessori, affinché si affrontino questi temi e celermente anche  le questioni legate alle imminenti riaperture».

«Abbiamo proposto - prosegue la Cgil - la costituzione di un tavolo permanente che affronti la situazione non solo in termini emergenziali. Le problematiche del settore sono state solo amplificate dalla pandemia che ha messo in luce i punti deboli di un comparto dove esistono solo poche grandi realtà e che per il resto è molto frammentato. A Regione e Comune chiediamo, ognuno per la propria competenza, di dar vita ad una mappatura che rappresenti un vero e proprio osservatorio del settore: abbiamo necessità di sostenere i lavoratori, non solo in questo momento emergenziale, ma anche per il futuro. Dobbiamo uscire dalla pandemia con nuove politiche e con buone pratiche e alcune cose possono essere fatte subito: applicare correttamente i rapporti di lavoro e i protocolli su salute e sicurezza, fare in modo che arrivino nuove risorse ed in maniera più diretta a lavoratrici e lavoratori,  insomma mettere in atto le buone pratiche a sostegno di un settore fragile ed indispensabile».

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