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Giovedì, 18 Aprile 2024
Coronavirus

Gli infermieri scendono in piazza: "Dopo due anni di pandemia nulla è cambiato per noi"

Venerdì 4 marzo 2022 la protesta dalle ore 10, sotto al palazzo della Regione in piazza De Ferrari, il sindacato Nursing Up: "Chiediamo vicinanza e comprensione alla cittadinanza"

Venerdì 4 marzo 2022 scenderanno in piazza gli infermieri genovesi nell'ambito di una manifestazione lanciata dal sindacato Nursing Up: "Manifesteremo, a partire dalle ore 10, sotto al palazzo della Regione in piazza De Ferrari. Chiediamo vicinanza e comprensione alla cittadinanza, chi lotta con noi ha cura della salute pubblica".

"Denunciamo il lassismo della istituzioni - prosegue il sindacato - dopo due anni di pandemia nulla è cambiato per gli infermieri. Le professioni sanitarie ancora attendono che venga riconosciuto il loro impegno, il loro spirito di civico servizio e le competenze e professionalità dimostrate. In una fase in cui ci sarebbe enorme bisogno di professionisti che implementino gli organici della aziende sanitarie e del territorio, si riscontrano invece bassi stipendi, scarso riconoscimento e difficoltà negli accessi alle Università. I neo laureati vanno all’estero, dove vengono riconosciute retribuzioni e incentivi adeguati al loro lavoro e al loro impegno. Di contro in Italia i giovani scelgono altre specialità universitarie che possano garantire loro un futuro migliore".

"Nonostante si stia entrando in una fase cruciale della contrattazione per il rinnovo del Ccnl del comparto della sanità - sottolinea Nursing Up - ciò che si sta delineando è l’ennesima beffa nei confronti delle categorie sanitarie. L’ennesima distribuzione a pioggia, che non valorizza realmente i professionisti del settore. In sintesi - spiega Enrico Boccone, segretario del Nursing Up Liguria -, specialmente per gli infermieri, viene dato con una mano e tolto con l’altra. Infatti, a fronte di un riconoscimento di un incarico di funzione base, dopo il periodo di prova, vengono riassorbite ben due indennità di analogo valore economico, riducendo il valore dell’incarico stesso ad un importo medio pari a circa 6 euro mensili. Alla faccia della valorizzazione".

Ma queli sono le richieste sul tavolo? "Quelle che da due anni rimangono inattese - chiosa il sindacato degli infermieri - ovvero risorse aggiuntive per l’implementazione dell’indennità infermieristica e di quella destinata agli altri professionisti sanitari ed Oss. Resta poi ancora irrisolto il cronico problema legato alle carenze organiche dei professionisti infermieri, che oramai in Italia è arrivato a 80.000-100.000 unità. Chi lavora in queste condizioni è costretto a farsi carico delle carenze, con turni aggiuntivi ai limiti dell’umana sopportazione e impossibilità di programmare la propria vita privata".

Dopo un periodo così lungo il sindacato degli infermieri chiede quindi "che venga aperto un tavolo permanente di confronto regionale con le Ooss; che vengano velocizzate le pratiche per i concorsi da Infermieri ed Oss e che venga sbloccata la mobilità (almeno in ambito regionale) prima delle prove concorsuali, in modo da permette un avvicinamento a casa dei colleghi e una maggior fidelizzazione degli stessi alle aziende di destinazione".  Inoltre, il Nursing Up Liguria punta all’implementazione delle deroghe per le assunzioni concesse alle Aziende, perché "i numeri delle concessioni, non tornano per nulla".

Un’altra questione spinosa riguarda le frequenti aggressioni nei confronti del personale sanitario, specialmente di quello infermieristico che è quello maggiormente esposto a questo grave fenomeno. "Al di là delle dichiarazioni di facciata e delle attestazioni di solidarietà e di condanna a questi atti - conclude Nursing Up - la politica nulla ha fatto e nulla ha in programma di fare per prevenire il fenomeno. È fondamentale che vengano al più presto attivati nei pronto soccorso (reparto dove maggiormente si concentrano gli atti violenti), posti di Polizia o, in subordine, di vigilanza privata, che possano servire come deterrente nei confronti di chi aggredisce verbalmente o peggio, fisicamente, gli operatori.  I professionisti sanitari del Comparto Sanità hanno, infine, il diritto di esercitare una vera libera professione, ponendo fine all’ormai obsoleto 'vincolo di esclusività', liberando quindi risorse per il sistema salute".

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