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Venerdì, 19 Aprile 2024
Coronavirus

Nuovo Dpcm, Toti: «Governo su linea di estrema prudenza»

Verrà mantenuto il meccanismo di zonizzazione del rischio, attualmente utilizzato, così come il coprifuoco. Una bozza sarà trasmessa alle Regioni dopo il passaggio in Parlamento

«Oggi l'indice Rt in Liguria è a 0,7, quasi omogeneo in tutte le province e ancora in calo. Siamo probabilmente la seconda regione in Italia per discesa, secondi solo alla Sardegna». Lo ha annunciato il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, martedì sera nel punto stampa di fine giornata sull'andamento della pandemia.

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«Oggi abbiamo avuto un confronto proficuo con il Governo, partendo anche dalle prime considerazioni che abbiamo inviato ieri sera. Ora attendiamo di valutare nel dettaglio le norme del prossimo Dpcm», ha detto anche Toti. Secondo quanto riferito dallo stesso leader di Cambiamo, il governo sembra orientato a seguire una linea di estrema prudenza. Verrà mantenuto il meccanismo di zonizzazione del rischio, attualmente utilizzato, così come il coprifuoco.

«Il ministro Boccia e il ministro Speranza - ha aggiunto Toti - ci hanno preannunciato l'invio di un testo nelle prossime ore, dopo il necessario passaggio in Parlamento. C'è la consapevolezza comune, in un'ottica di leale collaborazione istituzionale, della necessità della massima condivisione delle regole che dovranno essere stabilite e che riguarderanno un periodo dell'anno come quello delle imminenti festività, particolarmente delicato e strategico sul piano socio-economico. Così come c'è un'assoluta percezione dell'esigenza di non abbassare la guardia in termini di prevenzione e sicurezza».

«Abbiamo sottoposto al Governo diverse questioni e fra queste - ha concluso Toti - sottolineo il superamento dei termini per il passaggio tra le diverse fasce, un'azione strategica condivisa per contrastare ogni forma di assembramento, anche per determinare misure eque, l'esigenza di una forte compagna di comunicazione che aumenti il grado di consapevolezza dei cittadini, e il tema degli automatismi dei ristori».

Toti aveva anticipato alcuni concetti in un post sui social network. «Se da un lato gli accessi negli ospedali calano - ha scritto Toti -, aumentano le file alla Caritas. E non sono file meno dolorose. I numeri parlano chiaro: la pandemia ha inasprito la crisi economica già in atto e si contano 5 milioni di nuovi poveri in Italia. Chiedere di tener conto di questo al Governo non mi pare sia cinico, mi sembra il minimo che un amministratore possa fare. I 20 giorni delle feste valgono come tre mesi del fatturato annuale. E vi farei leggere i messaggi e gli appelli accorati di chi ha i congiunti fuori regione. A nessuno di loro interessa il cenone con 50 persone, vogliono solo rivedere le persone che amano, una, massimo due. Troppo facile giudicare per chi ha uno stipendio fisso, troppo facile criticare per chi ha tutti gli affetti nella stessa città. Vanno studiati e consentiti i ricongiungimenti tra i familiari. E non serve massimalismo nelle scelte, sia in senso "chiusurista" che "aperturista". Servono buon senso ed equilibrio. È quello che questa mattina abbiamo chiesto al Governo per il prossimo Dpcm».

«È comprensibile e giusto chiudere se le condizioni del virus lo impongono, come nelle settimane passate. Meno comprensibili sono misure vessatorie se il virus consente qualche spazio di libertà in più. Arriviamo fin dove ci possiamo permettere - conclude Toti -. Dopo l’incontro, attendiamo di valutare nel dettaglio le norme del prossimo Decreto, che speriamo non circoli prima in bozza creando confusione inutile tra i cittadini. Se prevarrà la linea del timore, come sembra trapelare, pretendiamo fin da subito certezze su ristori, consistenti e immediati alle attività economiche che verranno danneggiate. La guerra deve essere contro il virus e per combatterla non possiamo alimentare un nemico altrettanto pericoloso come la povertà. L’arma più importante che abbiamo si chiama buonsenso, usiamola».

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