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Giovedì, 18 Aprile 2024
Coronavirus

Coronavirus, in arrivo la nuova stretta: tutta Italia in zona rossa a Pasqua

Giornata cruciale per quanto riguarda le nuove misure del governo per contenere la circolazione del coronavirus. Attesa anche l'ordinanza del ministro Speranza, che dovrebbe sancire il ritorno della Liguria in zona arancione da lunedì 15 marzo, e la decisione sulla proroga della dad per le scuole superiori

Il governo di Mario Draghi si accinge ad approvare oggi, venerdì 12 marzo, il decreto legge "Misure urgenti per fronteggiare i rischi sanitari connessi alla diffusione del covid-19" che porterà una serie di restrizioni alle regole per portare le regioni in zona gialla, arancione e rossa e un irrigidimento delle misure per i cittadini nelle aree a rischio.

Il consiglio dei ministri è convocato per le 11.30, come dice il sito del governo, e prima si è svolto un incontro con le Regioni a cui sono stati illustrati i punti salienti del decreto, che poi il premier Draghi illustrerà in una conferenza stampa. Il governo ha fatto sapere agli enti locali che dal 3 al 5 aprile tutta Italia sarà in zona rossa.

Le nuove regole troveranno poi applicazione nell'ordinanza del ministro della Salute Roberto Speranza: fino a 16 regioni rischiano la zona rossa e arancione. La Liguria da lunedì 15 marzo dovrebbe tornare in zona arancione, come anticipato dal presidente della Regione, Giovanni Toti. «Il nostro Rt è salito e oscilla attorno all’1,08, il che dovrebbe riportarci in fascia arancione», ha spiegato il governatore giovedì sera.

Secondo le nuove regole nella zona arancione si dovrà rispettare il confine del proprio comune ma si potrà raggiungere la seconda casa uscendo dal comune ma rimanendo nei confini regionali e senza ospiti: si potrà stare solo tra conviventi. Le novità più rilevanti della bozza del decreto che sta circolando in queste ore sono tre: 

  • il criterio dei 250 contagi a settimana ogni centomila abitanti che porterà automaticamente in zona rossa le regioni che dovessero superare il parametro (e che già oggi è fuori controllo in tutta Italia: Lombardia, Marche e provincia di Trento sarebbero già oltre 300);
  • il divieto di visitare parenti e amici anche nel limite di due persone alla volta con i minori di 14 anni, ovvero la deroga che caratterizzava il decreto Natale del governo Conte;
  • una nuova proroga al divieto di spostamento tra le regioni, al momento in scadenza il 27 marzo;

regole zona arancione regione-2

Regole per le regioni in zona arancione

  • non si può uscire dal proprio comune se non per ragioni di lavoro, salute, estrema necessità e urgenza; 
  • il coprifuoco è in vigore dalle 22 alle 5; 
  • ci si può spostare fino a 30 chilometri dal comune se si risiede in un centro con meno di 5mila abitanti, ma non verso i capoluoghi;
  • si può raggiungere la seconda casa anche fuori dal proprio comune, purché non si trovi in un'altra regione;
  • si possono praticare sport non di contatto come il tennis; 
  • si può fare visita a parenti e amici, ma solo due persone (oltre ai minori di 14 anni) e non più di una volta al giorno;
  • bar e ristoranti sono chiusi tutto il giorno, consentito l'asporto, ma per i bar il take away sarà consentito solo fino alle 18. Non sono previste ulteriori limitazioni, invece, per le consegne a domicilio;
  • aperti i negozi, i parrucchieri e i centri estetici.

Per circolare è necessario, in caso di controlli delle forze dell'ordine, avere con sé il modulo di autocertificazione, quel documento introdotto con l'inizio dei lockdown per la pandemia da coronavirus. A chi è sprovvisto del modulo ne viene fornito uno da compilare per giustificare - con dichiarazioni vere - il motivo dello spostamento. I cittadini devono infatti ricordarsi, come specifica il sito del Viminale, che "l'autodichiarazione è in possesso degli operatori di polizia e può essere compilata al momento del controllo". Il firmatario deve dichiarare che il proprio spostamento è determinato da:

  • esigenze di lavoro; 
  • motivi di salute; 
  • altri motivi ammessi dalle vigenti normative ovvero dai predetti decreti, ordinanze e altri provvedimenti che definiscono le misure di prevenzione della diffusione del contagio.

Sarà inoltre necessario indicare nel modulo di autocertificazione: il proprio abituale domicilio, un contatto telefonico valido, di non essere sottoposti alla misura della quarantena ovvero di non essere risultato positivo al covid-19 (fatti salvi gli spostamenti disposti dalle autorità sanitarie), di essere "consapevole delle conseguenze penali previste in caso di dichiarazioni mendaci a pubblico ufficiale" regolate dall'articolo 495 del Codice di procedura penale. Chi non è in regola rischia una multa da 400 a 1000 euro, come previsto dal decreto.

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