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Coronavirus, in tre settimane triplicato il numero dei minori positivi

«Siamo passati da 30 minori positivi due settimane fa a 60 la settimana scorsa; questa settimana (manca ancora il dato di domani) siamo a 95». Il dato è stato reso noto da Paolo Petralia, direttore generale dell'ospedale pediatrico Gaslini

Nel consueto punto stampa sull'andamento del coronavirus in Liguria venerdì 16 ottobre si sono alternati al microfono diversi soggetti, coinvolti a vario titolo nella gestione dell'emergenza. Dopo il presidente della Regione Giovanni Toti, ha preso la parola il sindaco di Genova Marco Bucci. 

Dopo il sindaco è stata la volta di Filippo Ansaldi, responsabile prevenzione di Alisa, che ha analizzato i dati delle singole province. Quindi è toccato a Ernesto Palummeri, responsabile per Alisa dell'emergenza covid nelle rsa, di fare il punto sul cluster all'interno di una struttura di Varazze.

«In due giorni abbiamo assistito all'accensione di alcuni focolai che hanno cambiato il quadro in modo significativo - ha detto Palummeri - soprattutto gli 81 casi di oggi a Savona in un'unica struttura. Purtroppo la penetrazione del virus in una comunità, soprattutto se composta da soggetti fragili come gli anziani, comporta una grande velocità di diffusione. Rispetto al periodo primaverile la percentuale di anziani asintomatici è molto alta, supera l'80% di tutti i positivi: la prognosi è migliore ma questo non deve far abbassare la guardia, stiamo mettendo in atto alcuni provvedimenti mirati a impedire ulteriormente la penetrazione del virus all'interno delle strutture residenziali extra ospedaliere».

Angelo Gratarola, responsabile del dipartimento interaziendale regionale emergenza urgenza, ha ribadito quanto già detto a proposito delle terapie intensive, il cui numero totale negli ospedali della regione può arrivare a 250. Quindi ha preso la parola Luigi Bottaro, direttore generale Asl3, che ha fatto il punto sui tamponi, anche all'interno delle scuole, uno dei settori verso i quali è rivolta maggiore attenzione.

«Abbiamo condotto lo screening in tre istituti scolastici - ha detto Bottaro - abbiamo eseguito 1.157 tamponi in tutto al Deledda (intervento quasi completato), alle Immacolatine di via Semeria (intervento puntuale su segnalazione) e iniziato l'intervento al Convitto Colombo. Un solo studente è risultato positivo. Grazie alla collaborazione con il Gaslini lo screening sta dando ottimi risultati».

«Anche alla Commenda - prosegue Bottaro - l'esperienza procede molto bene: vengono molti cittadini da altre zone della città, per questo da lunedì il punto sarà dedicato esclusivamente o quasi ai cittadini del centro storico. Contestualmente a partire da mercoledì partiranno tre postazioni drive-through a Rivarolo, Cornigliano-Sampierdarena e nella settimana successiva a Struppa. Stiamo lavorando per attivarne un altro successivamente nell'estremo levante.  Confermato per lunedì l'inizio dell'attività di screening all'aeroporto sui passeggeri in arrivo».

Paolo Petralia, direttore generale dell'ospedale pediatrico Gaslini, ha fatto il punto della situazione per quanto riguarda i minori. «In questo momento sono 21 i pazienti ricoverati sintomatici, di cui 9 genitori - ha spiegato Petralia -. Il trend è stabile. Presentano patologie non impegnative e si assiste in genere a un decorso favorevole in pochi giorni. I tamponi effettuati sulla popolazione scolastica nelle ultime due settimane sono in numero stabile: il che significa un numero stabile di sintomatici che, presentando uno o più sintomi, vengono inviati a fare il tampone dai pediatri. È invece in crescita progressiva la positività all'interno del campione: siamo passati da 30 minori positivi due settimane fa a 60 la settimana scorsa; questa settimana (manca ancora il dato di domani) siamo a 95. La crescita su un numero stabile di tamponi rispecchia il trend generale della popolazione».

L'ultimo intervento è stato di Matteo Bassetti, responsabile della clinica malattie infettive del San Martino. «La situazione in settimana è stata difficile, continua il turn over con una durata media dei ricoveri di 7 giorni, la metà della durata di marzo aprile - ha detto Bassetti -. Il ritmo dei ricoveri rimane dunque sostenuto, ma altrettanto le dimissioni: c'è un maggiore lavoro per il personale, ma si tratta prevalentemente di media e bassa intensità. Per dare l'idea, a marzo-aprile nel reparto di malattie infettive avevamo lo stesso numero di ricoveri di oggi, 41, ma utilizzavamo 38 caschi, oggi ne utilizziamo uno solo. Il protocollo di cura del San Martino è stato condiviso e pubblicato sul sito di Alisa ieri. Abbiamo seguito le raccomandazioni Aifa e linee guida internazionali, abbiamo incluso i criteri di ospedalizzazione in modo che ci sia uniformità in tutta la regione».

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